02 Aprile 2025
Marco Oddone, Chief Marketing & Distribution Officer Generali Italia, in occasione dell'evento "Generali Partner del Paese: al fianco di famiglie, imprese, reti e comunità sulle grandi sfide contemporanee: Salute, Welfare e CatNat&Climate Change" è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
In che modo Generali sta utilizzando tecnologie e big data a supporto delle reti?
"Stiamo cercando innanzitutto di usarli per i dati, ovvero la conoscenza, l'informazione. Quindi essere noi prima di tutto più puntuali più capaci di cogliere quelli che sono i veri rischi, questo serve per fare un puntuale preciso risk assesstment come viene chiamato tecnicamente, quindi una valutazione puntuale del rischio che viene corso da quella particolare attività economica o quella ubicazione che poi tocca anche gli individui e le famiglie in modo tale da poter poi essere pronti a dare anche una soluzione mirata personalizzata per affrontare quelli che sono appunto questi rischi catastrofali e legati anche agli eventi naturali. Due mondi che spesso coincidono ovvero ce li troviamo concomitanti in quelli che sono gli eventi e le frequenze che oggi registriamo all'interno del nostro Paese per i cambiamenti climatici che ovviamente si fa veramente fatica a negare."
E a proposito di ciò, ci sono delle nuove soluzioni assicurative che state sviluppando per rispondere all'aumento di questi eventi climatici?
"Siamo stati market mover perché già nel maggio 2024 avevamo approntato una soluzione che riguardava il mondo imprenditoriale in modo tale che si potesse anche qua essere un precursore rispetto a quelli che sono stati tutti gli sviluppi di legge, quindi degli obblighi che hanno da oggi messo nelle condizioni tutto quanto il nostro apparato produttivo, sia la grande impresa ma anche la piccola impresa e la micro impresa, di essere anche qua pronta con un'adeguata copertura ad affrontare quelli che sono gli impatti di questi eventi catastrofali. Il nostro impegno è stato un impegno veramente molto importante, lo abbiamo visto nei numeri ma soprattutto in quello che il lavoro che dovremo ancora fare perché il livello di scopertura soprattutto nella micro impresa è altissimo soltanto il 5% stiamo parlando di quasi un poco meno di 2 milioni di attività commerciali sono ancora prive di qualsiasi forma di tutela e sono peraltro anche quelle più fragili da questo punto di vista perché sono quelle che mettono più a rischio di fronte a un evento impattante, come può essere un evento catastrofale, il loro capacità di riprendere l'attività di essere ancora produttive questo è un qualche cosa che per noi è diventato anche un elemento valoriale quello di essere vicini al Paese vicini a queste attività proprio per cercare di portare la nostra conoscenza e la nostra preparazione professionale con le nostre 40.000 persone sul territorio in modo tale che anche qua si possa dare un contributo concreto alla crescita del nostro Paese."
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