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Urso ( Ministro delle Imprese e del Made in Italy): "Il Made in Italy traina le esportazioni, ma servono nuove opportunità globali"

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha dichiarato: "Lo scorso anno l'Italia ha registrato un aumento del potere d'acquisto e un miglioramento della produttività, creando 1 milione di posti di lavoro, con 35 miliardi di investimenti esteri; anno di svolta con meno inflazione e più occupazione"

02 Aprile 2025

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, in occasione della conferenza stampa sulla Giornata Nazionale del Made in Italy tenutasi a Parma, ha dichiarato: 

"Siamo qui nella capitale dell'alimentazione italiana, sede dell'Autorità europea, per riaffermare il valore fondamentale del sistema alimentare italiano sia per quanto riguarda la produzione che per quanto riguarda l'export perché traina la crescita delle esportazioni italiane nel mondo. Crescita che ci ha consentito nel 2024 di scavalcare Giappone e Corea del Sud e piazzarci al 4º posto al mondo come paese esportatore. Dobbiamo rafforzare questa posizione anche a fronte della minaccia daziaria americana accompagnando e supportando le nostre imprese nei mercati aperti e crescenti dell'Indo Pacifico, dell'Africa e dell'America meridionale. Per questo chiediamo alla Commissione europea, piuttosto di pensare solo a reagire ai dazi con altri dazi, cosa che aggraverebbe il peso per l'Europa, di pensare a come cogliere e far cogliere le nuove opportunità che ci sono, nei mercati globali per le imprese italiane e le imprese europee. Mi riferisco alla possibilità di realizzare altri accordi di libero scambio, accordi bilaterali come quelli sottoscritti col Canada, la Corea del Sud e più recentemente col Mercosur, anche in paesi emergenti come l'India, il Giappone e il Vietnam, la Malesia, l'Indonesia, il Messico, paesi in cui si possono trovare altre e più significative opportunità. Noi chiediamo alla Commissione di realizzare una politica industriale e commerciale, attiva, propositiva, con misure interne ed esterne, e tra le misure interne sicuramente quella di supportare le nostre imprese nella grande sfida della competitività globale.

Lo scorso anno i dati sono stati significativi, c'è stata un'inversione di tendenza piuttosto netta nel potere d'acquisto delle nostre famiglie e dei nostri lavoratori, perché siamo stati più bravi nel ridurre l'inflazione che nel 2024 in Italia è stata nettamente inferiore della media europea e dell'inflazione che si è invece registrata in Germania, Francia e Spagna, a differenza di quanto accadde nella scorsa legislatura, in cui invece noi eravamo nella vetta purtroppo negativa della crescita inflazionistica. Quindi il potere d'acquisto per i lavoratori e la famiglia lo scorso anno è aumentato perché si è ridotta l'inflazione e perché sono stati anche sottoscritti numerosi rinnovi contrattuali. Nel contempo, lo scorso anno è aumentata anche la produttività delle nostre imprese in controtendenza col passato, si è notevolmente rafforzata la base occupazionale, in questi due anni abbiamo creato 1 milione di posti di lavoro in più, il record storico di occupazione, significa che più persone lavorano e hanno un reddito con cui mantenere la propria famiglia.Un altro elemento positivo lo scorso anno, sempre nel 2024, come effetto delle misure prese dal governo Meloni, abbiamo avuto 35 miliardi di investimenti stranieri in greenfield in Italia più di quanto ne abbiano ottenuti Germania e Francia. Insomma, è stato un anno di svolta importante. Più produzione, più occupazione, più potere d'acquisto, più investimenti e meno inflazione. È chiaro che il clima si è fatto pesante e quindi dobbiamo attrezzarci e attrezzare la nostra Europa alle nuove sfide che derivano anche e non solo dalle minacce daziaria americane."

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