02 Aprile 2025
Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare, in occasione della conferenza stampa sulla Giornata Nazionale del Made in Italy tenutasi a Parma, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
"Oggi si è tenuto un incontro molto importante per noi del settore alimentare. Abbiamo ascoltato dalle parole del ministro Urso quanto sta facendo il nostro Governo per riorientare l'azione dell'Europa in una direzione più favorevole per l'industria. Oggi l'industria deve essere al cuore delle politiche europee, la sua competitività deve essere aumentata e di tutto questo ne beneficerà anche il settore agroalimentare italiano. Abbiamo poi sentito dai nostri imprenditori la loro attenzione continua e spasmodica sulle esigenze del consumatore, quindi di essere sempre in grado di coniugare la tradizione con l'innovazione, per dare ai consumatori i prodotti che oggi vogliono, ma anche quelli che vorranno domani e finché la nostra industria e i nostri imprenditori, avranno a cuore le esigenze dei consumatori, sicuramente andremo avanti con tranquillità, nonostante tutte le perturbazioni che ci aspettano."
Qual è il ruolo del made in Italy nella strategia di promozione dell'industria agroalimentare italiana e come può essere valorizzato?
"Il ministro oggi ha ricordato il bello, il buono e il bel fatto. Il Made in Italy è fatto da queste personalità, questi nostri imprenditori che coniugano una conoscenza approfondita delle materie prime, di come si fanno prodotti unici con una conoscenza tecnologica, per riuscire a trasformare le materie prime in prodotti che nessuno ci può copiare. Quindi il senso del Made in Italy è il genio italiano di trasformare le materie prime in prodotti unici, inimitabili e dal gusto veramente straordinario che incontrano le esigenze di tutto il mondo."
Un altro pericolo per l'agroalimentare è l'OMS che minaccia i nostri prodotti.
"Sì, purtroppo tornano alla carica con l'idea che l'obesità, le malattie non trasmissibili siano provocate dal cibo e quindi tendono di nuovo a portare avanti l'idea che possa esistere un cibo sano e un cibo non sano, quando solo le diete possono essere sane o non sane. Purtroppo su questa ideologia si andrà poi a costruire un modello simile a quello applicato anni fa per il tabacco, quindi di punire i prodotti giudicati non sani, con tasse ed etichette con pericoli per la salute e restrizioni al marketing. Di tutto questo il nostro governo è informato e la nostra diplomazia lavorerà per evitare che l'ONU accetti una proposta del genere."
Come agire o reagire ai dazi?
"Sicuramente dobbiamo aspettare che cosa dirà oggi alle quattro il presidente Trump e che tipo di dazi vorrà imporre, in che modo, se trasversali a tutte le categorie o se andare in verticale su alcuni settori. Sicuramente l'Europa dovrà reagire con fermezza, senza però innescare una spirale di guerra dei dazi. Sarà molto importante dialogare con gli Stati Uniti in modo tale che si trovi un accordo che eviti, se possibile, l'adozione di questi dazi. Poi naturalmente l'America come mercato non è sostituibile, però aprire ad altri accordi commerciali in altri settori sarà importante per riuscire a mitigare i possibili effetti dei dazi con crescita in altri Paesi."
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