14 Marzo 2025
Silvia Maria Rovere, Presidente di Poste Italiane, in occasione dell’evento “I cinquant’anni della Consob: tra presente e futuro” organizzato da Consob e Università Bocconi ha dichiarato:
Noi abbiamo sempre più bisogno di pensare a come finanziare i beni pubblici europei. Io credo che dobbiamo essere tutti consapevoli che sia per ragioni demografiche, sia per la nuova condizione geopolitica -che impone, per esempio, di guardare alla difesa- devono essere necessariamente finanziati nuovi beni pubblici. Non è un caso che proprio in questi giorni ci sia questa accelerazione verso l'Unione del Risparmio e degli Investimenti.
C'è una discontinuità che ci impone di pensare in maniera completamente diversa a come finanzieremo i beni pubblici in futuro. E quindi io sono molto d'accordo sul fatto che non sia solo un tema del debito comune, ma sia anche e soprattutto quello di orientare i risparmi europei, che sono forse l'asset più importante di cui siamo ricchi, non di materie prime ma di risparmio, verso impieghi che siano a sostegno della competitività e di quelle transizioni digitali che, in ambito anche dei ripensamenti in corso sui temi della sostenibilità, sono invece assolutamente necessarie.
Poste ha una visione molto forte sui temi della sostenibilità, noi abbiamo sia all'interno, da dieci anni, un bilancio integrato e quindi per noi la sostenibilità è parte essenziale, ma direi che lo è la nostra missione originaria. E quindi non potevamo non essere i primi a inglobare tutti i temi di sostenibilità, innanzitutto nel come facciamo le cose -basti dire, per esempio, che un'azienda che pure ha 13.000 uffici sarà a emissioni zero entro il 2030- ma anche come investitori, quindi attraverso il nostro ruolo con Poste Vita o BancoPosta Fondi SGR. Noi rimaniamo molto convinti dell'approccio alla sostenibilità. Siamo perfettamente consapevoli di quelli che sono i temi che la stanno mettendo in discussione, che sono temi di pricing della parte degli investimenti che attiene alla sostenibilità, di costo, di due diligence.
Pensiamo che non sia solo un dovere nei confronti delle future generazioni, ma sia anche un modo giusto di essere competitivi e sostenibili nel tempo. Abbiamo visto che l'essere molto attenti a questi aspetti, sia gli aspetti green, ma nel caso nostro ancora di più agli aspetti sociali, ci dà quello che è il nostro maggiore fattore di competitività che è il trust delle persone. Io, quindi, credo che, anche in ossequio a quelli che sono i valori europei a cui dobbiamo essere molto affezionati, mantenere la barra dritta sui temi della sostenibilità vada assolutamente visto come un faro che non deve venir meno, anzi deve sempre più guidare le nostre scelte di risparmio di risorse.
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