20 Febbraio 2025
Presentato oggi a Roma, presso la sede di Confindustria, il nuovo Rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia “The Path to a New Era for Nuclear Energy”. Aurelio Regina, Delegato del Presidente per l’Energia, Confindustria, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“Dobbiamo guardare al futuro del Paese in un’ottica di neutralità tecnologica, nel costruire un nuovo mix produttivo. Se vogliamo garantire al Paese di avere energia sicura, energia a prezzi competitivi, e un futuro decarbonizzato, non possiamo non puntare sul nucleare, che deve fare da integratore con un forte sviluppo delle energie rinnovabili, al quale il Paese ha già dedicato molte risorse, e ancora ne deve dedicare, ma sarà un mix fondato su questo, come già altri Paesi stanno facendo.
Si deve intervenire sul meccanismo di formazione del prezzo, noi abbiamo un differenziale di prezzo con la Germania, la Francia e la Spagna, che oggi è anche ingiustificato. È dovuto, principalmente, al nostro mix produttivo, e questa è la ragione per cui, nel medio lungo termine, dobbiamo cambiarlo. Naturalmente, dobbiamo affrontare questi anni, in attesa di avere un nuovo mix produttivo, ragionando sulla formazione del prezzo, su tutti i meccanismi che oggi portano ad avere questo divario. Stiamo studiando con il Governo, in queste ore, una serie di misure, che naturalmente riguardano tanti aspetti della formazione del prezzo, a cominciare dal costo dell’its proprio sui fattori di produzione. Molta è la volontà da parte del Governo di trovare soluzioni, pur in una situazione di bilancio oggettivamente molto complicata.
Quindi, bisogna fare i conti con il quadro complessivo del Paese, ma dobbiamo assolutamente intervenire per garantire degli anni che ci portano poi ad avere un nuovo mix produttivo. Abbiamo davanti a noi almeno 6 - 8 - 10 anni, 6 se vogliamo essere ottimisti, 10 se vogliamo essere più realisti, in cui dovremo garantire all’imprese e anche ai cittadini, perché questo è un tema anche sociale al quale fare riferimento. Cioè, da una parte non si può intervenire sui redditi disponibili, se poi le bollette aumentano, perché quegli aumenti mangiano la disponibilità economica delle singole famiglie. Quindi, è un tema sociale, economico, e di competitività delle imprese.
In questa fase non si può intervenire come siamo intervenuti durante l’emergenza emergenza, il Governo allora è intervenuto mettendo forte finanza pubblica, lavorando soprattutto sui crediti di imposta ed eliminazione degli oneri di sistema. Questo, oggettivamente, non è possibile in questa fase, bisogna lavorare sui meccanismi di formazione del prezzo, su alcuni aspetti che oggi portano ad aumentare questo differenziale. Noi abbiamo un differenziale storico, strutturale con gli altri Paesi, che è dovuto al fatto che produciamo prevalentemente a gas, rispetto a Germania, Francia e Spagna, che hanno dei mix produttivi diversi. Oggi questo differenziale è aumentato, anche a causa di una serie di fattori che incidono sulla bolletta elettrica. Noi su quelli stiamo lavorando.
Noi abbiamo una produzione prevalentemente, ancora, basata sull’energia più costosa, che è quella dal gas. Naturalmente, appena il gas aumenta, questo si riflette immediatamente sui prezzi dell’energia elettrica. Però, c’è anche da dire che gli aumenti di gas, oggi, sono ingiustificati, non sono legati a una econome tanto nel mondo oggi il direttore l’ho detto grande reale, perché di gas ce ne è tanto nel mondo, c’è grande abbondanza di gas. Però nella formazione del prezzo, soprattutto a livello europeo, incidono tutta una serie di fattori speculativi, che vanno vanno arginati.
Ecco perché anche la Commissione Europea deve fare tesoro di questi errori del passato, impedire che ci siano speculazioni, perché ne rischia la competitività, non solo dell’Italia, ma di tutto il sistema europeo nei confronti degli altri continenti. È un tema che anche la Presidente Von Der Leyen, ieri, ha affrontato, il Rapporto Draghi lo dice chiaramente, su che cosa bisogna intervenire, è una strada che va affrontata su due livelli, ma anche l’Italia può fare una parte, che è quella su cui stiamo lavorando in questi giorni.”
Presenti all'evento gli attori principali del settore, trai quali Nicola Monti, AD Edison, guarda l'intervista che ha rilasciato a Il Giornale d'Italia (https://www.ilgiornaleditalia.it/video/mondo-imprese/684243/confindustria-monti-edison-possibile-ritorno-del-nucleare-impegno-del-governo-con-la-bozza-di-legge.html) nonché Gian Luca Artizzu, AD Sogin, vedi l'intervista a Il Giornale d'Italia (https://www.ilgiornaleditalia.it/video/mondo-imprese/684244/confindustria-artizzu-sogin-volonta-politica-renderci-indipendenti-sotto-il-profilo-energetico.html)
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