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Roti (Fondazione Ronald McDonald): "Dopo 25 anni, immagino un futuro con Case Ronald in tutti gli ospedali pediatrici, per un modello Family Centered Care"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Maria Chiara Roti, Direttore Generale di Fondazione Ronald McDonald: "Siamo impegnati ad accogliere sempre più famiglie perché prendendo in carico l’intero gruppo familiare, in collaborazione con l’ospedale, possiamo essere più efficaci nel percorso di cura del bambino"

17 Febbraio 2025

Maria Chiara Roti, Direttore Generale della Fondazione per L'Infanzia Ronald McDonald, in occasione dell'evento incentrato sul modello Family Centered Care, presso la Camera dei Deputati, per i 25 anni della Fondazione, è stata intervistata da Il Giornale d'Italia.

25 anni della Fondazione Ronald McDonald Italia. Come descriverebbe questa lunga storia?

"La Fondazione Ronald McDonald nasce 25 anni fa in Italia e 50 anni fa nel mondo, precisamente nel 1974 a Philadelphia. Con la giornata di oggi celebriamo questi importanti anniversari, guardando al futuro. Stiamo lavorando per definire la strategia per i prossimi 25 anni in Italia e 50 anni nel mondo, con l’obiettivo di realizzare sempre più Case Ronald, accogliere un numero maggiore di famiglie e lavorare in modo integrato e coordinato con gli ospedali italiani, in particolare con i reparti pediatrici con cui già collaboriamo. Siamo promotori di un concetto di salute "One Health", secondo il quale prendendo in carico l’intera famiglia, la salute del bambino migliorerà, gli esiti della cura saranno più positivi e i ricoveri saranno più brevi. Questo è il modello di Family Centered Care che oggi, alla presenza delle istituzioni, di tanti sostenitori e volontari, raccontiamo."

Come collaborate nello specifico con le strutture ospedaliere e altri enti per integrare un approccio con la famiglia al centro della cura?

"Il nostro lavoro con gli ospedali nasce da tavoli di co-programmazione e co-progettazione. Le Case Ronald e le Family Rooms sono strutture vere e proprie all’interno degli ospedali o nei loro pressi. Il dialogo con gli ospedali e con i reparti è costante e si basa sullo scambio di informazioni riguardanti il nucleo familiare. Per fornire la migliore cura al bambino dobbiamo comprendere i bisogni della famiglia: i genitori lavorano, ci sono i fratelli, e altre problematiche di salute possono affliggere il nucleo familiare. Prendendo in carico l’intero gruppo familiare, in collaborazione con l’ospedale, possiamo essere più efficaci nel percorso di cura del bambino."

Quali sono gli obiettivi principali per il futuro della Fondazione?

"La Fondazione ha un ambizioso programma di sviluppo. Attualmente portiamo avanti otto progetti in Italia, ma ci sono ben quattro progetti in fase di avvio. Gli ospedali italiani stanno sempre più familiarizzando con Casa Ronald e con il modello di Family Centered Care che proponiamo, ci chiamano per avviare un dialogo collaborativo. Immagino un futuro in cui tutti gli ospedali con un reparto pediatrico importante possano avere una Casa Ronald per le famiglie."

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