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Venier (Snam): "Il sistema energetico europeo è fragile, servono diversificazione e più approvvigionamenti"

L'intervento di Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam: "Il GNL può essere l'approvvigionamento da diverse parti del mondo, ma l'Europa deve competere a livello globale"

22 Gennaio 2025

Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam, in occasione della presentazione del Piano Strategico 2025/2029 di Snam ha dichiarato che il sistema energetico europeo è fragile, servono diversificazione e più approvvigionamenti.

"Il sistema è fragile per una serie di ragioni. Guardiamo l'Europa, è fragile perché oggi come oggi, per quanto riguarda le opportunità di approvvigionamento più tradizionali, quindi escludo il GNL, in questo momento i tre Paesi più importanti che sono Norvegia, Algeria e Azerbaigian ci stanno rifornendo praticamente al massimo delle loro capacità. Quindi nell'insegna che un sistema è resiliente nella misura in cui ha delle flessibilità e delle possibilità di compensare da una parte.
Quindi, di fronte a una situazione nella quale la domanda cresce a livello globale e ha ripreso a crescere un po' anche nell'ultimo trimestre del 2024, è chiaro che bisogna guardare anche ad altre modalità di approvvigionamento e questo è emerso in modo molto chiaro in occasione della crisi russo ucraina in cui la modalità più rapida per rispondere all'obiettivo di diversificare, era quello del GNL. Costruire una nuova pipeline richiede 10/15 anni, mettere in funzione una nave rigassificatori, lo abbiamo fatto a Piombino in sei mesi.
Quindi era ovvio andare verso GNL per questa ragione e per un'altra ragione, ovvero mentre l'approvvigionamento via pipeline che aveva caratterizzato la stragrande maggioranza dell'equilibrio del sistema europeo lega due Paesi inscindibilmente come abbiamo visto nel caso russo, il GNL può essere l'approvvigionamento da diverse parti del mondo. Però chiaramente questo ha avuto delle implicazioni, cioè mentre il mercato europeo era un mercato chiuso su se stesso in qualche modo adesso è diventato un mercato che deve competere a livello globale e quindi il nostro bisogno di approvvigionamento ovviamente va in competizione con quello asiatico, non vale per tutti perché ovviamente esiste un tema anche di prossimità, perché trasportare il GNL su lunghe distanze ha un costo, quindi conviene portarlo più vicino e da questo punto di vista sicuramente l'Europa deve guardare con grande interesse a quelli che sono gli sviluppi che si stanno facendo ad esempio in west Africa, piuttosto che i prossimi sviluppi in middle east se si consoliderà la pace tra Israele e Palestina. Dall'altra parte è chiaro che questa diversificazione intrinseca le porta il vantaggio di avere più opzioni.

Il fatto che gli Stati Uniti siano diventati in 10/15 anni il maggiore esportatore mondiale di gas liquefatto verso l'estero e che abbia intenzione da qui ai prossimi cinque anni, di incrementare di un ulteriore 50% la propria capacità di esportazione e che i primi due progetti sono previsti in partenza da qui ai prossimi 18 mesi è chiaro che è un'opportunità. Abbiamo la facoltà di approvvigionarci ancora di quantitativi aggiuntivi su quel mercato che ovviamente sappiamo sarà un mercato in competizione con altri Paesi, l'Asia, ma da quel punto di vista se vogliamo guardare dall'altro lato vuol dire che paghiamo lo stesso prezzo che gli asiatici. Quindi tutto ciò che aumenta la possibilità di diversificazione di opzioni chiaramente è benvenuto. ma gli Stati Uniti non sono i soli operatori, ci sono le aziende come l'Eni ed altri a livello europeo che hanno il loro gas, le loro produzioni, il Qatar, che è il secondo produttore mondiale in forte sviluppo anche lui in termini di esportazione. Dal nostro punto di vista più il mercato è liquido, più il prezzo dovrebbe essere competitivo e questo dovrebbe andare a vantaggio sicuramente degli approvvigionamenti dei paesi come l'Europa."

Ieri Scaroni si è espresso sul riutilizzo del gas russo anche in relazione all'abbassamento delle bollette energetiche. Voi come vedete questa opzione in relazione al vostro piano strategico e come potrebbe influire?

"Noi non compriamo e non vendiamo gas, quindi queste non sono scelte che appartengono a noi. Se poi qualcuno utilizzerà il gas i flussi o ripristinerà dei gas dalla Russia. Noi abbiamo già l'infrastruttura lì e quindi la useremo per questo scopo ma per noi è assolutamente indifferente. Ovviamente l'eventuale ripristino di qualche flusso di gas russo se dovesse mai avvenire, ci porta come implicazione quello di ribilanciare i flussi all'interno del Paese. Ma è un fatto tecnico, non è un fatto commerciale."

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