12 Dicembre 2024
Il Giornale d'Italia ha raccolto le dichiarazioni dell'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Stefano Antonio Donnarumma in occasione della presentazione, nella Sala Petrassi di Casa della Musica, a Roma, del piano strategico 2025/2029 che prevede 195 miliardi di euro di investimenti in 10 anni, di cui ben 100 miliardi nei prossimi cinque anni e una profonda trasformazione dell’azienda, tra necessità di bilancio, efficienza, competitività, sostenibilità e rispetta alle esigenze di un mercato che guarda oltre i confini nazionali. All'evento, aperto dai saluti del presidente Tommaso Tanzilli, anche il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
"Noi non stiamo pensando ad investitori, non ne abbiamo identificato nessuno ancora e nemmeno il cluster di investitori perché noi ci siamo dedicati al modello finanziario e il modello regolatorio. Da adesso in avanti proporremo un tavolo di confronto che è iniziato informalmente in questi giorni, ma deve ancora prendere piede, con il MEF con il MIT per approfondire, partendo dalle nostre analisi e dai nostri studi, il modello da applicare
Quando prima ho parlato di investitori (in sede di presentazione) ho solo fatto un esempio e l'esempio era privato, nel senso che ho parlato di CDP (Cassa Depositi e Prestiti) e quindi anche di uno strumento che possa essere creato ad hoc. Faccio un esempio: potrebbe essere anche una decisione del Governo di creare un fondo pubblico dedicato alle infrastrutture. Poi dipende. La cosa importante a mio avviso, ma questo è sempre una decisione dell'azionista, è che se si vuole scaricare dal debito pubblico, e quindi tipicamente dalla Finanziaria, gli investimenti ingenti che si devono fare, non deve avere la natura tipica del finanziamento pubblico. Ecco perché ho citato CDP, perché è l'esempio calzante di un'attività che è stata portata fuori dal debito pubblico e che oggi è azionista di alcune delle principali aziende italiane per conto dello Stato".
"Quindi immaginatevi se fosse questo l'esempio, non perché debba essere questo, ma solo perché almeno è assimilabile a qualcos'altro, avreste RFI che detiene questo veicolo in maggioranza e potreste avere, ad esempio, CDP che ne detiene una minoranza. Questo può essere anche, ma non deve essere questo. È una decisione che attiene al Ministero e che attraverso le sue valutazioni, anche di strategia finanziaria del Paese, determinerà come fare.
È molto importante questo aspetto, ci tengo molto ci dedico magari 1 minuto in più, perché voglio essere letto per il significato delle mie parole poi è chiaro che chiunque interpreta secondo il suo giudizio e la sua cultura, però le mie parole sono molto chiare: noi siamo management di un'azienda di Stato, quindi siamo tenuti a costruire ipotesi strategiche, a proporle ai nostri azionisti, quando queste non sono esclusivamente nella linea dello sviluppo industriale dell'azienda. Questo dello strumento di finanziamento per trovare il modo di scaricare il peso di quota parte dal debito pubblico non è un'attività industriale: è strategica, è finanziaria e deve assolutamente passare per l'unico decisore che questo può farlo e che è il MEF, sostanzialmente in accordo evidentemente convinto sul modello, perché voi sapete che uno, il MEF è il proprietario, e l'altro, il MIT, è il Ministero vigilante su di noi e che ci dà l'indirizzo strategico".
Devo dirvi che secondo me non ci può non essere un interesse per un modello del genere, perché un modello del genere crea disciplina. Quindi una infrastruttura che si deve auto sostenere significa essere capaci di creare un progetto finanziabile, perciò ho usato prima (in sede di presentazione) la parola bancabile, perché a stretto rigore di logica potresti cercare i soldi sul mercato, perché li puoi ripagare, è il vero progetto. Dopodiché, che questo denaro appartenga a Tizio, Caio, Sempronio, a noi di Ferrovie non può interessare: noi non vogliamo cedere porzioni dell'azienda.
Quindi, da questo punto di vista considerate che restano gli strumenti anche che somigliano ai bond; considerate ad esempio quando si emettono ibridi, per fare solo un esempio - perché nella mia vita mi è capitato con Terna di farlo - strumenti finanziari particolari perché non sono come un bond normale e il 50% di quel valore viene considerato equity a livello poi sia bilancistico che di rating. Questi sono aspetti che possono essere affrontati".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia