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Outlook 2025 Deutsche Bank, Maccia: "Focus su tecnologia, healthcare e nuovi consumi", Pizzini: "Automotive con sfide globali tra concorrenza asiatica e dazi americani"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Manuela Maccia, Chief Investment Officer per l'Italia e Sergio Pizzini, head of CIO Equilty Research, tecnologia, healthcare e nuovi consumi: le priorità di investimento per affrontare i trend di medio-lungo termine; "Siamo passati dalla narrativa dell'hard landing, soft landing al no landing."

06 Dicembre 2024

Manuela Maccia, Chief Investment Officer per l'Italia e Sergio Pizzini, head of CIO Equilty Research, di Deutsche Bank, in occasione dell'incontro Deutsche Bank Chief Investment Office - Outlook 2025 sono stati intervistati da Il Giornale d'Italia.

Quali sono le principali evidenze che sono sorte nel report che avete presentato oggi?

"L'evidenza principale è che il nostro Outlook 2025 è incentrato sugli investimenti per la crescita a livello macro e micro economico, quindi investire in quei settori che riflettono dei trend di medio lungo termine che noi riteniamo particolarmente interessanti. Settori come quello della tecnologia, ovviamente in maniera più trasversale, ormai tocca tutti gli altri settori, ma anche il settore dell'healthcare, che dopo la pandemia ha mostrato tutta l'importanza e il ruolo che ha all'interno delle economie, nel settore come quello finanziario, in un mondo in cui i tassi resteranno nel medio lungo termine più alti di quelle che abbiamo conosciuto in precedenza, o nel mondo dei nuovi consumi, quindi legati all'invecchiamento della popolazione o nuovi modi di consumo.
Con l'eccezionalismo americano, vale a dire investire in una crescita molto solida negli Stati Uniti e in un ciclo economico americano che è tornato un po' indietro rispetto quello che a fine ciclo ci si aspettava, tutti temevano la recessione, ma non c'è mai stata. Siamo passati dalla narrativa dell'hard landing, soft landing al no landing.
Abbiamo un momento di crescita americana che resta solido. Questo pensiamo che sia un po' un eccezionalismo che contagia il resto del mondo, e una crescita nel 2025 dell'economia mondiale che resterà attorno al 3%. Quindi un contesto positivo per gli attivi rischiosi, obbligazioni societarie da un lato, mercati azionari dall'altro
."

Come credete che impatterà la crisi francese con spread e debito pubblico a record storico?

"La crisi francese ovviamente è un grande osservato speciale in questo momento per quanto riguarda la zona euro. Noi pensiamo che la BCE continuerà il ciclo di allentamento monetario, quindi a dicembre un ulteriore taglio iniziato a giugno ha continuato durante questa fase, vediamo i tassi di interesse scendere in Europa più velocemente che negli Stati Uniti, dando quindi ossigeno alle varie economie e arrivare al 2% da qui all'anno prossimo."

Come prevedete che si muoveranno i tassi di interesse e l'inflazione nel 2025 sia in America che in Europa?

"L'inflazione sta scendendo verso i livelli obiettivi delle banche centrali, un po' più veloci in Europa, un po' meno in America. Pensiamo quindi che in questa fase ci siano un po' più di rischi sull'inflazione americana con un'economia più solida, un mercato del lavoro ancora molto dinamico e quindi una Fed che continuerà a tagliare, anche se in maniera più lenta, i tassi che in ogni caso restano restrittivi per quanto riguarda il ciclo dell'economia americana, mentre in Europa torneremo verso tassi più neutrali. L'inflazione sta scendendo verso il target della BCE e pensiamo che questo trend di disinflazione si protrarrà l'anno prossimo."

"Una novità di quest'anno di cui tanti parlano è il ritorno dell'MNA. Da un paio d'anni questo è un comparto globale più statico del solito. Adesso se ne parla molto di più, ed in particolare nel mondo finanziario, dato quello che si è visto ultimamente. Le sfide davanti a noi ci sono, perché bisogna pensare a implicazioni nazionali, internazionali, intercontinentali e questo è qualcosa che oggi è ancora tutto da vedere. Il settore a noi piace per diversi motivi, da una parte valutativa, dall'altra per stime di crescita e solidità del capitale che vediamo sia in Europa che in America."

Che scenario prevede nel settore automotive anche in relazione al Green Deal?

"Questo settore è complicato, in Europa in particolare, è un settore che ha dinamiche di concorrenza globale particolarmente complicate, sia dalla concorrenza asiatica, che da parte dei dazi che potenzialmente arrivano dalla politica americana. La sfida quest'anno è di capire come grandi società ristrutturano i loro gruppi dove cercheranno maggiore profittabilità. Le sfide sono tante davanti a noi, vedremo."

"Come nostra strategia tendiamo avere un orientamento di stile più growth soprattutto per quanto riguarda l'America, e in Europa uno stile un po' più value, legato più a settori come quello finanziario che veniva menzionato ma anche industrial, legato alla ripresa del ciclo economico mondiale."

Oggi Bitcoin ha sfondato per la prima volta i 100.000$. Come leggete questo fenomeno?

"Noi come gruppo, come banca, non consideriamo il Bitcoin qualcosa che guardiamo come asset investibile.
Riteniamo che sia troppo poco regolamentato e troppo opaco. Poi ovviamente guardiamo le dinamiche di quello che sta succedendo, ma ci interessa molto di più la tecnologia sottostante, blockchain, per quanto riguarda quello che sarà il vero elemento che guarderemo con interesse che è lo sviluppo delle digital currency anche da parte delle banche centrali.
Noi poniamo attenzione molto più sulla tecnologia sottostante, sulle aziende che investono nella tecnologia sottostante che non di per sé sul Bitcoin, che non è qualcosa che noi guardiamo come asset investibile per la nostra clientela."

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