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Onorato (MSC) al GdI: “Nuovi uffici a Milano per rafforzare la crescita, spostamento navi limita impatto geopolitica, editoria utile per economia del mare”

Il Giornale d'Italia ha intervistato Gianni Onorato, CEO di MSC Crociere: "Noi oggi siamo diventati la terza compagnia a livello mondiale e la prima a livello europeo. Ormai operiamo in tutto il globo, abbiamo navi in Asia, in Medio Oriente, in nord Europa, nel Mediterraneo, nei Caraibi e anche in Sud America, quindi stiamo coprendo tutte le aree"

05 Dicembre 2024

Gianni OnoratoCEO di MSC Crociere, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede della Compagnia a Milano è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Come mai avete preso la decisione di aprire questo ufficio a Milano?

"Il perché della decisione è molto semplice, riteniamo che Milano sia una delle grandi capitali d'Italia anche dal punto di vista dello sviluppo economico. È stata una scelta dettata dal fatto che pensiamo, con una maggiore presenza sul territorio, di poter crescere molto di più rispetto a quanto abbiamo fatto sino ad oggi, sia per il brand MSC Crociere che per il brand Explora."

Come si posiziona il gruppo MSC e quali sono le linee di sviluppo dei prossimi cinque anni? Ci saranno anche nuove rotte?

"Noi oggi siamo diventati la terza compagnia a livello mondiale e la prima a livello europeo. Ormai operiamo in tutto il globo, abbiamo navi in Asia, in Medio Oriente, in nord Europa, nel Mediterraneo, nei Caraibi e anche in Sud America, quindi stiamo coprendo tutte le aree. Adesso abbiamo annunciato nuove rotte per il 2025, cominceremo con un nuovo programma, per la prima volta ci sarà Galveston, nel Texas, e abbiamo lanciato il programma in Alaska continuando a crearne di nuovi, soprattutto col brand Explora che va nei porti che abitualmente non sono accessibili alle navi più grandi."

Come sta impattando lo scenario geopolitico sul vostro gruppo?

"Relativamente, perché le navi hanno questo grande vantaggio di essere mobili permettendo di essere spostate. Ci sono comunque state delle decisioni che abbiamo dovuto prendere, ad esempio per le crociere eccezionali come quella del giro del mondo, che di solito dovrebbero passare attraverso il Canale di Suez, essendo oggi una cosa molto difficile, c'è bisogno di fare una circumnavigazione dell'Africa, nonostante possa essere meno attraente del passaggio nel Canale di Suez. Su tutti gli altri programmi non abbiamo grandi problemi, essendo che possiamo muoverle in diverse zone del mondo."

Come penserete di evolvere nell'ambito del Green Deal, delle navi verdi e delle navi a idrogeno?

"Abbiamo già cominciato il processo per investire sulle navi nuove, il che non significa solo migliorarle dal punto di vista di offerte di servizi, ma anche di migliorarne la tecnologia. Abbiamo intrapreso un cammino per rispettare il nostro target di emissioni zero nel 2050, riducendo già il 40% delle nostre emissioni rispetto al 2008 e contiamo di mantenere il il target che ci siamo messi con una nuova tecnologia, e anche predisponendo già nuovi motori su tutte le navi che hanno la possibilità di utilizzare dei carburanti alternativi non fossili.
Questa è una cosa che abbiamo già dimostrato di poter fare. Purtroppo questi carburanti non fossili non sono ancora a disposizione su larga scala perché non vengono prodotti in grandi quantità. Noi continuiamo lavorando a stretto contatto con i cantieri navali per poter trovare sempre delle formule migliori anche insieme ad altri partner. Recentemente abbiamo fatto un accordo con Shell proprio su questo argomento, per riuscire a costruire una tecnologia che ci permetta di andare avanti, che si chiami idrogeno, che si chiami bio carburante, bio sintetico o bio naturale, su base di gas biologico."

Prevedete acquisizioni di altri operatori di trasporto?

"No, direi che noi abbiamo sempre fatto una crescita organica nel settore delle crociere, lo testimonia anche il brand Explora. Avremmo potuto anche comprare aziende che sono già consolidate, ma l'idea è quella di crescere sempre organicamente."

Dopo il secolo lX e X, quali sono le possibili operazioni in ambito editoriale?

"L'idea era quella di aver la possibilità di avere un canale che fosse più specializzato in tutto ciò che riguarda l'evoluzione del mondo marittimo, che forse in Italia e anche nel resto d'Europa mancava, essendo che l'economia del mare è un'economia molto importante, con delle ricadute economiche in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo in maniera rilevante, e non sempre viene tenuto in considerazione. Attraverso questo canale speriamo ci possa essere una voce molto più chiara ed oggettiva che vada nella direzione di far conoscere meglio quanto è importante l'economia del mare."

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