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Matteo Salvini: "Gestione Elkann in Stellantis inaccettabile, sperperati i fondi pubblici, serve chiarezza su fuga ex AD"

Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha dichiarato: "Il Green Deal europeo è un suicidio per l'industria, serve tempo per la riconversione"

03 Dicembre 2024

Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, in occasione dell'evento Transatlantic Dinner Award di AmCham ha dichiarato quanto segue.

Stasera, visto che c'è stato il nuovo comunicato di Stella, quali passi avanti sono stati fatti nell'organizzazione?

"È disgustoso e semplicemente inaccettabile quello che sta accadendo. Un tracollo economico, tra l'altro preannunciato, grazie alle politiche demenziali pseudo-green imposte da Bruxelles, con una persona che rischia di chiudere fabbriche, licenziare migliaia di dipendenti e se ne va con un bottino di decine di milioni di euro. Gli azionisti non so nemmeno cosa commentare, perché qualunque impresa al mondo dovrebbe rendere conto del denaro pubblico che ha incassato e che evidentemente ha sperperato. Quindi, da italiano, non da ministro, da italiano, sono offeso dalla gestione degli Elkann e dalle cifre che si stanno leggendo riguardo alla fuga dell'ex amministratore delegato. Mi auguro che rendano conto al Parlamento e ai cittadini di come hanno speso male i soldi che gli italiani hanno dato a questa che una volta era una grande azienda italiana. Negli anni, è veramente uno spettacolo imbarazzante".

Cosa pensa delle politiche del Green Deal europeo e della proposta di riconsiderare la messa al bando delle auto diesel e benzina?

"Anche se in ritardo stanno correndo ai ripari, cioè sono scappati all'estero, hanno trasferito tutto quello che potevano all'estero e c’è un crollo delle vendite. C’è il crollo del titolo, giustamente migliaia di operai, tecnici, ingegneri sono preoccupati. Questi si scambiano decine di milioni come fossero figurine. Forse cambieranno guida nei prossimi mesi e intanto continuano sulla stessa strada. Ce lo diciamo: il Green Deal è una follia, è un suicidio. Spero che finalmente l’Europa, anche dopo la vittoria di Trump, ascolti la Lega e fermi questo suicidio annunciato, ripensando alla messa al bando delle auto diesel e benzina. Il mercato dell’elettrico non tira, c’è poco da fare, costa troppo e non è il momento".

Perché non si chiede a Elkann di venire in Parlamento a spiegare la gestione della situazione e come sono stati spesi i soldi pubblici ricevuti?

"Giusto? Assolutamente sì. Sì, però non a chiacchierare, eh. Io gli chiederò, da ministro dei Trasporti, come hanno usato le decine di miliardi di euro di denaro che hanno incassato nei decenni passati. E voglio pensare che sia uno scherzo l'ipotesi di buonuscita di 100 milioni di euro a uno che mia figlia di undici anni avrebbe fatto meglio. Quindi voglio pensare che sia solo un brutto scherzo".

Come vede il futuro del settore automobilistico in Italia?

"Bisogna rivedere modi e tempi di questo maledetto Green Deal, che è un suicidio a vantaggio della Cina. Bisogna dare tempo agli italiani e alle industrie di riconvertirsi. Quindi, il 1º gennaio 2035, se andrò in un autosalone a Milano o a Roma, potrò scegliere un'auto elettrica, un'auto a benzina, un'auto diesel. Ci dovranno essere i biocarburanti, i carburanti sintetici e quindi una pluralità di offerta. Dire che si compra solo elettrico fra dieci anni è una follia. La minaccia di dazi da parte di Trump potrebbe essere dannosa per noi. Ci sono già stati in passato e l'export italiano è cresciuto. Potranno essere uno stimolo per l'Europa a svegliarsi. Io conto che la vittoria di Trump e la politica economica di Trump possano essere l'ultimo avviso utile per l'Europa affinché si svegli. In programma un incontro con Trump? Ha tantissimo da fare lui e ho qualcosa da fare anch'io in questo mese di dicembre, fra scioperi proclamati, annunciati, dichiarati e minacciati. Quindi, diciamo che a dicembre ho parecchio da fare".

Parlando di questa crisi che si sta aprendo in Francia anche grazie alla sua alleata Marine Le Pen, farà bene, farà male all'Europa? Che conseguenze avrà?

"C'è il voto anticipato in Germania e sono curioso di vedere come andrà a finire. Se il nuovo governo francese, che è nato grazie anche al silenzio assenso di Marine Le Pen, pensa di tagliare i diritti sociali, è giusto che il primo partito di Francia dica di no. Si chiama democrazia e penso che tutto il mondo stia andando in una direzione che per me è solo positiva".

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