20 Novembre 2024
Azzurra Rinaldi, Economista e Direttrice della School of Gender Economics Università Unitelma Sapienza, in occasione del lancio della terza edizione della campagna fondi "Insieme per le donne" promossa da BPER in collaborazione con D.i.Re. è stata intervistata da Il Giornale d'Italia.
Violenza di genere economica sulle donne. Cosa può dirci a riguardo?
"E' un fenomeno sommerso che conosciamo ancora poco perché non siamo abituate e non abbiamo un livello di consapevolezza che ci fa capire quali siano dei comportamenti anche banali, come per esempio l'uomo che controlla lo scontrino, l'uomo che non ti dà i soldi per la spesa che sono già dei comportamenti di violenza economica. Gli ultimi dati ci dicono che il 49% delle donne in Italia hanno almeno una volta subito violenza economica. Questa percentuale arriva al 67% per donne che sono separate o divorziate. È una questione urgente che si risolve con la consapevolezza, quindi facendo aumentare il livello di conoscenza sia nelle donne che negli uomini."
Abbiamo parlato di differenza fra l'Italia e gli altri Paesi europei. Riscontra anche delle differenze fra il nord e il Sud Italia?
"Questo purtroppo moltissimo noi abbiamo delle aree magari delle grandi città del nord dove il tasso di occupazione femminile è quasi al 70% e magari delle aree interne dei piccoli centri del sud dove supera di poco il 20%. E c'è un lavoro enorme da fare ma anche in termini di infrastrutture sociali perché se al sud noi abbiamo quasi zero asili nido e al nord invece ne abbiamo di più, purtroppo è tutto un lavoro che non è solo culturale, ma anche infrastrutturale e che va fatto dalle istituzioni."
E a tal proposito pensa che le istituzioni stiano facendo abbastanza per contrastare la violenza di genere?
"C'è moltissimo da fare ancora, nel senso che per quanto si faccia non si fa mai abbastanza perché purtroppo il fenomeno è in crescita. E credo che possiamo tutte e tutti impegnarci di più le istituzioni e le aziende. Ma anche noi come donne e uomini e quindi anche di fronte ai detti se noi sappiamo di situazioni di violenza e magari la donna che ne è vittima in quel momento non ha la forza, siamo noi quella persona che invece può aiutarla ad uscire da questa situazione."
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