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Mazzoncini (a2a): "Dopo investimento di €8mld nel 2021, promettiamo una chiusura del 2024 a oltre €800 mln di utile netto"

Il Giornali d'Italia ha intervistato Renato Mazzoncini, CEO di a2a, :"Abbiamo le energie economiche per andare avanti nel piano del 2035 che vedrà €22 mld di investimenti divisi in transizione energetica ed economia circolare"

12 Novembre 2024

Visto l'aggiornamento del Piano strategico 2024-2035: quali i pilastri su cui si basa la strategia? quali i principali dati emersi e quali gli obiettivi prefissati dal gruppo a2a? 

"Nel gennaio '21 abbiamo lanciato un nuovo piano che ha portato a 8 miliardi di investimento tra il 2021 e il 2024. Ci restituiscono una chiusura del 2024 con oltre 800 milioni di euro di utile netto, 2,3 miliardi di Ebitda, quindi l'azienda è fondamentalmente raddoppiata rispetto a quella del 2020. Questo ci dà le energie economiche tecniche per poter andare avanti nel piano che nel 2035 che vedrà 22 miliardi di investimenti divisi nei soliti due pilastri: transizione energetica ed economia circolare, che si parlano anche con il report di Draghi. Il quale dice che per aumentare la competitività dell'Europa abbiamo bisogno di investire per risolvere due grandi debolezze. Una è quella dell'autonomia energetica, proprio perché le nostre fonti autoctone sono l'acqua, il vento, il sole e i rifiuti e quindi dobbiamo utilizzarle al meglio. In Italia noi abbiamo stimato che possiamo salire dal 22/23% di autonomia energetica, al 58/59% utilizzando le rinnovabili. Dall'altro lato il tema delle materie prime. Pensate al tema delle batterie dove non abbiamo materie prime in Europa per costruirle, ma ad esempio l'Europa ha saputo con l'acciaio, con la carta, diventare un grande produttore con il riciclo senza avere fondamentalmente materie prime dal sottosuolo, ma riciclandole. Quindi si potrà fare come con le batterie, dove la comunità europea prevede che entro il 2050 oltre 80% di materie prime per nuove batterie dovranno arrivare dal riciclo, quindi dal nickel, dal cobalto, dal litio. Il gruppo continua a essere leader nell'economia circolare e abbiamo tutta una serie di progetti di incremento del trattamento dei rifiuti in questi settori. Anche nel settore del West, che è quello che ci restituisce direttamente materia seconda per poter lavorare". 

Visto il vostro impegno nella transizione energetica. Lei ha detto che non bisogna smettere di investire e perfezionare le energie rinnovabili, nonostante adesso il dibattito sia concentrato quasi esclusivamente sul ricorso al nucleare. Come unisce questi due aspetti?

"Di dibattito nucleare si parlerà quando si parlerà di colmare il vuoto, quando saremo al 60% di autonomia energetica, il divario tra quei 60% al 100%. Quindi ad oggi, anche parlando con qualunque nuclearista, nessuno vede la necessità di rallentare le rinnovabili. Quindi il mio auspicio è di non rallentare, ma di continuare  a andare avanti ad investire. Questo si può fare da subit,o perché la tecnologia c'è già, i pannelli solari sono già calati di prezzo in maniera molto importante rispetto all'inflazione che c'era stata nel 2022. Ci sono tutte le condizioni per farlo. Le batterie stanno scendendo a prezzi bassissimi. Insomma è sicuramente fattibile. Dall'altro lato sono il primo a sostenere che non possiamo ragionevolmente superare il 60% di autonomia con le fonti rinnovabili e quindi dobbiamo poi capire come gestire il complemento a 100, ad esempio tramite l'importazione. Già oggi l'Italia importa Energia dalla Francia, dal Montenegro, dalla Grecia. Stiamo costruendo un cavo per importarla dal Nordafrica, dalla Tunisia con Terna e potrà arrivare dalle centrali a gas o col blending a idrogeno, come ad esempio quella della nostra centrale di Monfalcone o col carbone di capture storage. Quindi progetti come quelli di Eni e Snam sono interessanti da tener d'occhio. Con il nucleare oggi non vedo la possibilità, per queste tecnologie, di abbassare il prezzo dell'energia, perché i dati che sono emersi fino ad oggi, anche sul nucleare ci riportano un costo di produzione dell'energia intorno ai 100€ a MHW, ovvero l'attuale costo dell'energia. Quindi credo che in questo momento la priorità sia accelerare le rinnovabili per due ragioni: la prima per aumentare l'autonomia energetica, la seconda per abbassare il prezzo dell'energia, perché le uniche tecnologie che oggi possono abbassare il prezzo dell'energia sono le rinnovabili".

 

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