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De Romanis (Luiss Guido Carli): "Analizzare il welfare per ridurre il debito pubblico trovando le risorse all'interno dei conti per chi ne ha più bisogno"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Veronica De Romanis, Professoressa di Politica economica europea: "Bisogna investire nell'Università per evitare di perdere capitale umano"

15 Ottobre 2024

Veronica De Romanis, Professoressa di Politica Economica Europea, Stanford University, Firenze e LUISS Guido Carli; membro dell’ Advisory Board, Think Tank “Welfare Italia”, in occasione dell'evento "Forum Welfare Italia 2024" ha dichiarato a Il Giornale d'Italia

"E' importante analizzare welfare perché siamo in una fase di un contesto complicato. C'è grande incertezza quindi sulla crescita, sulla ripresa e c'è una demografia in tutti i Paesi dove si vede una popolazione che invecchia. Questo significa che c'è bisogno di più risorse e ci sono meno persone che producono la ricchezza. Quindi è fondamentale capire qual è lo spazio fiscale dei Paesi e quindi il debito pubblico che ormai non è un problema solo italiano ma è un problema mondiale, ce lo dicono i dati del Fondo monetario. Bisogna agire intanto per ridurlo ma poi per trovare all'interno dei conti pubblici le risorse che servono di più a chi ha bisogno. Ecco, per molto tempo abbiamo aumentato la spesa, abbiamo speso molto, abbiamo speso male, è arrivato il momento di selezionare e dare a chi ha più bisogno."

Qual è il ruolo delle università all'interno di questo ecosistema di welfare?

"Le università ovviamente fanno ricerca e formano soprattutto. Siamo il Paese che spende meno in istruzione, in formazione. È una cifra scandalosa perché se noi parliamo di demografia e quindi di avere più giovani, questi giovani vanno formati e invece noi ci ritroviamo a spendere pochissimo e soprattutto abbiamo un esercito di giovani, i famosi NEET, che non lavorano e non studiano e quello è tutto il capitale umano che noi perdiamo."

Cosa ci può dire in merito al suo nuovo libro "Il pasto gratis"? 

"'Pasto gratis è proprio la dimostrazione che negli ultimi dieci anni tutti i governi hanno fatto credere ai cittadini che si poteva spendere senza limiti e che questa spesa non avesse un costo. E oggi ci ritroviamo a pagare il conto perché purtroppo i pasti gratis non esistono. E' molto complicato dopo dieci anni di racconti in cui ci dicono che tutto è gratis. Ricordiamoci che avevamo un primo ministro, Giuseppe Conte, che ci ha raccontato che il bonus 110% era gratis e questo ha un impatto che oggi è chiarissimo sui conti pubblici di oltre 170 miliardi. Beh, oggi cambiare il racconto è complicato, ma bisogna avere un coraggio politico, una visione, e dire che non è vero che più spendi più cresci. E non è vero che la spesa gratis. C'è sempre qualcuno che paga. E purtroppo quello che abbiamo visto in passato è che il conto è stato pagato dai più deboli. E' arrivato il momento di cambiare questo circolo vizioso."

 

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