19 Luglio 2024
Napoli - l'intervento di Gian Maria Gros Pietro presidente di Intesa San Paolo, alla "Italian Maritime Conference 2024", per la presentazione dell'11mo rapporto annuale, a Gallerie d'Italia.
"Non ho voluto mancare, così come negli anni passati, a questo appuntamento - l'undicesimo ormai - che è divenuto sempre più importante per la comunità economica e per coloro che a vario titolo operano nel settore dell'economia marittima e della logistica. Un appuntamento che Intesa Sanpaolo è lieta di ospitare presso questa storica sede del Banco di Napoli, che ben rappresenta il nostro ruolo di prima banca del Mezzogiorno".
"L'economia marittima, sulla quale SRM opera con crescente autorevolezza, oggi è un pilastro strategico per tutta l'economia italiana. Insieme alla logistica vale quasi il 10% del PIL nazionale e il 12% del PIL europeo. In termini di commercio internazionale, il trasporto marittimo muove tra l'85 e il 90% dei volumi degli scambi del mondo. I soli porti italiani movimentano circa mezzo miliardo di tonnellate di merci all'anno, oltre 70 milioni di passeggeri e 338 miliardi di import - export.
Il trasporto marittimo non è quindi un settore economico come gli altri: è un motore capace di spostare equilibri economici e geopolitici".
"I porti e la filiera logistica da alcuni anni affrontano eventi che impattano sulla fluidità delle catene internazionali del valore e che quindi incidono sulla competitività dei sistemi economici. Basta guardare all'attualità: le guerre in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente hanno un impatto diretto sul commercio marittimo e sulla logistica globale; nel Mar Rosso e nel Canale di Suez si registrano forti disagi al transito per le rotte da e verso l'Asia, un continente dal quale l'Europa importa ed esporta oltre 1.100 miliardi di euro di merci all'anno.
Logistica e portualità devono anche affrontare sfide strategiche come quella della transizione energetica, che significa trovare strade innovative per decarbonizzare tutta la filiera del mare. Notevoli investimenti sono richiesti per ammodernare le infrastrutture e per supportare la decarbonizzazione delle navi, rendendo così i porti motori della transizione energetica.
In questi scenari complessi il settore ha mostrato una straordinaria capacità di adattamento. Portualità e logistica hanno dato prova della resilienza delle infrastrutture, della propensione dei nostri armatori a investire e a innovare e della qualità delle imprese del settore. Non a caso sono presenti tra i relatori del convegno di oggi il presidente degli armatori mondiali Emanuele Grimaldi, il presidente di Confitarma e delegato di Confindustria alla Blue Economy Mario Zanetti, e il presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri. A testimonianza del fatto che il trasporto marittimo è attivatore di filiere, abbiamo oggi con noi Sabrina De Filippis, ceo di Mercitalia Logistics, e Betty Schiavoni, vicepresidente di Alsea - Associazione lombarda spedizionieri autotrasportatori, poiché riteniamo che il trasporto ferroviario, il trasporto su gomma e gli spedizionieri siano fondamentali per assicurare competitività al Paese e renderlo più solido e forte in uno scenario mondiale".
"Gli studi di SRM sono ormai un punto di riferimento per gli operatori, anche perché l'economia marittima è un ottimo punto di osservazione per analizzare e comprendere le dinamiche globali.
Oggi sentiamo parlare dei canali di Suez e di Panama, degli investimenti esteri dei nostri porti di digitalizzazione di materie prime e di hub energetici: tutti questi argomenti riflettono e concorrono a determinare le dinamiche economiche e la competizione globale.
Intesa Sanpaolo è l'unica banca italiana ad avere un centro studi specializzato su queste tematiche. Ne siamo orgogliosi: ci consente di supportare gli operatori del settore, ma anche di agire con lungimiranza nelle nostre scelte operative. Così come siamo orgogliosi della decisione di sostenere la Zes unica per il Mezzogiorno e le zone logistiche semplificate per il Centro Nord, e per l'insieme di tali zone, il nostro gruppo ha destinato un plafond di 10 miliardi destinato a finanziare gli investimenti per lo sviluppo del sistema industria, porti, logistica.
La Direzione regionale guidata da Giuseppe Nargi ha sostenuto con convinzione la nostra azione in questo ambito. Ne sono testimonianza tante iniziative e, a livello di divisione Banca dei territori, anche le recenti missioni a Francoforte e a New York, organizzate per incontrare investitori esteri e avviare un'azione di attrazione di investimenti internazionali nel settore marittimo e portuale italiano. Questi temi sono cruciali non solo per il nostro Paese, ma anche per la dimensione internazionale di Intesa Sanpaolo: le dodici banche estere controllate dal nostro gruppo sono prevalentemente concentrate nell'area euro-mediterranea, con una forte presenza nella regione adriatico-balcanica e in Nord Africa con l'egiziana Alex Bank. Il Mediterraneo è infatti il contesto geo economico di riferimento per il nostro Paese e lo è anche per l'azione bancaria del nostro gruppo.
Alla Marina Militare e alla Guardia Costiera va la nostra riconoscenza per gli importanti interventi che le vedono impegnate. Sono corpi dello Stato sempre presenti e al fianco del sistema marittimo. In particolare ricordo che la Marina Militare è presente in importanti missioni internazionali, come quella nel Mar Rosso, mirate a rendere sicura e monitorata la navigazione".
SRM ci ricorda che circa il 47% della movimentazione marittima italiana avviene nei porti del Sud. Ma l'economia del Mezzogiorno costituisce circa il 20% del totale italiano. Pertanto, è evidente che i porti del Sud svolgono una importante funzione al servizio di tutta l'economia nazionale, assicurandone l'interscambio con il resto del mondo.
I porti del Mezzogiorno consentono inoltre all'Italia di essere ponte tra Nord Africa ed Europa nei flussi energetici che in futuro arriveranno in misura crescente da fonti rinnovabili. È infatti dal Nord Africa che l'Europa potrà importare energia di origine solare ed eolica, e con cui dovrà sviluppare una cooperazione fruttuosa, anche manifatturiera, su tutta la filiera del rinnovabile. Sempre al Sud sono stanziati oltre 2,8 miliardi di investimenti riferiti ai porti tra PNRR e altri fondi, pari al 33% del totale italiano. Una iniziativa senza precedenti.
Dall'analisi di SRM il Mezzogiorno e tutte le sue potenzialità emergono chiaramente come area strategica per l'Italia.
Se comprendiamo il rilievo che queste tematiche hanno per il futuro del nostro Paese e dell'Europa, ma anche per i nuovi assetti della manifattura, che sta sperimentando forme di riorganizzazione logistica delle catene del valore, allora capiamo l'importanza di questi temi per Intesa Sanpaolo e il valore per noi di avere un centro di analisi specializzato come SRM".
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