11 Giugno 2024
Stefano Venier, Amministratore delegato di Snam, in occasione della posa della prima pietra della Gigafactory di De Nora, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Se noi guardiamo il percorso di sviluppo verso l’obiettivo dei 70 gigawatt, la parte preponderante di questa trasformazione è prevista nelle Regioni con giuste condizioni climatiche. La Sicilia e la Puglia saranno le prime regioni in Italia che raggiungeranno almeno il 90 per cento di produzione da fonti rinnovabili, questo determina energia disponibile. La seconda cosa, per effetto della produzione giornaliera si determina una riduzione significativa del prezzo. Conseguentemente la loro trasformazione in molecole di idrogeno consente da un lato di disporre di molecola verde, dall’altra di poter stoccare e ridare valore agli elettroni. Sono quelle che a livello nazionale presentano il contesto migliore per sviluppare produzioni centralizzate.
Le rinnovabili le metteranno gli operatori e potranno scegliere o di produrre loro l’idrogeno o di cederla, come Snam saremo lì per trasportare eventualmente fino al nord Africa con un riadattamento dei tubi esistenti
Sarebbe importante che anche gli operatori nazionali potessero giocare un ruolo nel settore dell'idrogeno. Potenzialmente gli operatori del settore sono tutti quelli che ci sono già sulla scena, anche quelli internazionali. La scorsa settimana in Tunisia è stata fatta la prima asta per fonti rinnovabili solari per 500 megawatt e hanno partecipato numerosi operatori europei".
Vi aspettate entro il mese una risposta da Edison sulla vostra offerta per gli stoccaggi di gas?
"Su questo parla solo Monti, la palla è nel suo campo".
Avete presentato a gennaio il piano al 27; un bilancio dopo il primo semestre?
"Lo stiamo implementando secondo quelli che erano i programmi, anzi per certi versi siamo anche in anticipo; in occasione della presentazione del primo trimestre del 2024 abbiamo alzato la guidance, e questo è un segnale che siamo in anticipo sul conseguimento dei risultati.
Dal punto di vista dell'esecuzione, i progetti più importanti stanno progredendo secondo quello che era il programma: a Ravenna ormai siamo all'80% di realizzazione della parte onshore, quasi 40% offshore. Ieri si è attivata la nave Castoro di Saipem . Per quanto riguarda la linea Adriatica abbiamo già aperto quattro cantieri e abbiamo assegnato la fornitura delle macchine per la centrale di Sulmona. Siamo dunque assolutamente on schedule su quello che avevamo previsto e ripeto, sui risultati anche un po' in anticipo di un anno".
Voi siete entrati in De Nora nel 2020; cosa rappresenta questo progetto, anche alla luce del vostro impegno?
"L'obiettivo era quello di entrare per conoscere una tecnologia rispetto alla quale Snam si è ritagliata il ruolo di abilitatore e favorire lo sviluppo di questa tecnologia per consentire una produzione di idrogeno a prezzi competitivi. L'idea della Gigafactory è stata sposata immediatamente dal vertice di tenore dal suo azionista di riferimento e quindi questo è un tassello di quel percorso che avevamo disegnato. Il nostro ruolo è essere un partner che aiuta e supporta la crescita di questa azienda, perché più De Nora ha successo, più vuol dire che l'idrogeno si sviluppa.
La partecipazione che avete adesso in De Nora vi soddisfa?
"La partecipazione che abbiamo in De Nora fin qui è stata molto soddisfacente. In occasione della quotazione abbiamo realizzato un importante plus valenza. Lo scorso anno abbiamo anche aumentato il flottante, cedendo quote insieme all'azionista, per favorire una migliore valutazione delle azioni. Poi ovviamente il valore di un'azienda è soggetto alla ciclicità dei mercati; in questo momento c'è un maggiore prudenza rispetto alle prospettive di breve termine dell'idrogeno, ma sono sicuro che a lunga distanza il valore emergerà".
A chi gli chiedeva, poi, se Snam avesse intenzione di aumentare la quota nella società, Venier ha risposto: "Se anche volessi cambiarla, non lo direi".
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