29 Febbraio 2024
Sara Doris, Vice Presidente Banca Mediolanum e Presidente Fondazione Mediolanum, in occasione del convegno “La responsabilità sociale di Banca Mediolanum. Il prestito di soccorso al servizio delle fondazioni antiusura” svoltosi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
“Questo progetto, che è partito già nel 2009 con prestiti di soccorso, la Banca si è impegnata ad oggi in 15 regioni italiane attraverso 15 fondazioni antiusura, per essere vicino a quelle persone che non sono bancabili ma hanno bisogno di un sostegno bancario; quindi attraverso queste fondazioni riusciamo a essere loro vicine, mettendo a disposizione quelle cifre di cui hanno bisogno per uscire dal loro indebitamento e poter riprendere una vita normale senza il peso del debito che non riescono più a soddisfare.
Quindi abbiamo un plafond rotativo di 4,4 milioni a disposizione secondo questi accordi con le 15 regioni; chiaramente a mano a mano che questi fondi vengono restituiti sono poi messi a disposizione di altri utenti che hanno bisogno.
Credo che questa sia un'attività importantissima, perché nel nostro ruolo di banca dobbiamo essere vicino alle persone in temporanea difficoltà riguardo la gestione del risparmio; chiaramente non sono donazioni ma è denaro che viene prestato e poi restituito. Credo sia veramente un un obbligo morale e un privilegio poter fare questo e poter essere così di aiuto.”
Questa iniziativa nasce nel 2009; da dove deriva la volontà di voler dare vita a questo progetto?
“Quando si ha nel cuore questa visione di lavorare, domandandosi che cosa si può fare di più e come si può fare meglio, ti guardi attorno e ti accorgi che ci sono molte cose che si possono fare. In quell'anno io ricordo che avevamo intercettato l'attività di microcredito di Muhammad Yunus, e ci siamo interrogati se potessimo fare una cosa del genere in Italia; quindi copiando fondamentalmente una buona pratica abbiamo pensato di avviare questo progetto.”
In questo periodo sono sorte numerose polemiche riguardo al rapporto tra influencer e beneficenza; secondo lei, che opera in questo settore, pensa che queste polemiche possano influire sul settore della beneficenza?
“Io so solo che le persone di solito sono molto attente quando fanno beneficenza, molto spesso la fanno tramite chi conoscono direttamente nel proprio paese, nei confronti delle persone che sono in difficoltà. Altre volte lo fanno attraverso associazioni come la nostra, per esempio. Poi a volte possono succedere incidenti in qualunque attività e settore, ma non credo che il desiderio di generosità delle persone poi venga ridotto.”
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