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Lanzetta (Enel): "In Italia 1,6 mln di impianti, solo nel '23 installati 380 mila, su rete distributiva investimenti per €12 mld; accelerazione su sistemi di accumulo per indipendenza energetica"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel Group e Amministratore delegato Enel Italia: " Il nostro sistema di accumuli, di circa 1,7 giga, rende il nostro Paese all'avanguardia"

23 Febbraio 2024

Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel Group e Amministratore delegato Enel Italia, in occasione del Forum in Masseria 2024 organizzato da Bruno Vespa, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 

“Il tema della transizione energetica è ad un punto molto importante di sviluppo. La sfida che ci aspetta come Paese, che stiamo giocando da anni, è quella della rete di distribuzione. Questo è un Paese consapevole che ognuno può fare la sua parte in questa transizione energetica; non è un caso che stiano proliferando le installazioni di pannelli fotovoltaici medio piccoli sulle nostre abitazioni e sui nostri uffici.

Nel 2023, abbiamo installato circa 380.000 nuovi piccoli impianti, circa il doppio rispetto all'anno precedente e quattro volte rispetto al 2021.

Tutto questo può avvenire solamente se la rete di distribuzione è in grado di recepire, di ospitare e di fare hosting. Ed è il motivo per cui oggi già la nostra rete, una delle più evolute al mondo, è oggetto degli investimenti di ENEL in Italia. Come ENEL in Italia investiremo nei prossimi tre anni circa 17 miliardi, e 12 miliardi saranno indirizzati proprio nella rete di distribuzione.

Come secondo aspetto, è importante che questa rete sia poi in grado, oltre che di gestire questi nuovi impianti, anche di reggere il cambio meteo che sta avvenendo in tutto il mondo. Mediamente gli eventi meteo estremi aumentano del 17/18% ogni anno, e questo ci obbliga a far sì che la nostra rete sia più resiliente, e quindi parte di quegli investimenti di cui parlavo sono indirizzati anche a questi scopi.”

Si passa da un modello con pochi punti di produzione di energia ad un modello multipunto; siamo già 1.600.000 piccoli impianti sul territorio nazionale con un flusso di energia bidirezionale.

“Corretto! Si parla infatti di generazione distribuita, dove ci sono piccole centrali.

Il nostro pannello, che contribuisce alla generazione di questo Paese, è un modello che sta cambiando, e ciò può avvenire solamente se l'infrastruttura è in grado di farlo. Siamo, come si diceva appunto a ben oltre 1.600.000 di piccoli impianti che contribuiscono al nostro fabbisogno energetico.”

Il Piano industriale ha subito un’accelerazione oltre che sulla distribuzione anche sulle energie rinnovabili e sull'indipendenza energetica; cosa può dirci a riguardo?

“Stiamo mettendo qui in Italia grande enfasi sui sistemi di accumulo, perché quando si parla di energia generata dal sole o dal vento il nostro Paese sta facendo dei notevoli passi avanti, è chiaro che il grande limite di queste fonti di generazione è che non sono programmabili. Da qui la necessità di avere dei sistemi che conservino e accumulino energia quando viene prodotta ma non ce n'è bisogno. Questo è il motivo per cui, sempre nel piano triennale di ENEL l'Italia, è presente una quota molto importante per la generazione di batterie. Anche questo, come per la rete, sta rendendo l'Italia la best in class in Europa, cioè il nostro sistema di accumuli, di circa 1,7 giga, rende il nostro Paese all'avanguardia.

Tutto questo si va a sommare ai sistemi di accumulo Idro già presenti: i pompaggi, cioè quel meccanismo per cui quando ho energia elettrica prendo dell'acqua, la metto in quota e la faccio scendere giù alimentando una turbina quando ho bisogno di produrre energia elettrica.”

Per quanto riguarda l’impianto 3Sun di Catania?

“L'impianto 3Sun di Catania lo stiamo sviluppando; chiaramente ci sta ponendo delle riflessioni sulla competitività dell'industria tecnologica energetica in Italia.

Il Governo ci sta lavorando, però è evidente che la competizione che tipicamente ci arriva dalla Cina ci sta facendo fare alcune riflessioni importanti; ad oggi per ENEL l'impianto resta un unico esempio importante.”

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