25 Gennaio 2024
Oggi, presso il Chiostro del Bramante, si è svolto un incontro tra attori istituzionali e vertici del tessuto economico nazionale, occasione per presentare il libro “La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade. Sicure, digitali, decarbonizzate”, edito dal Sole 24 Ore, realizzato in collaborazione con Politecnico di Milano, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Università degli Studi di Napoli Federico II, CNR Stems, Autostrade per l’Italia, Cdp, Enea, Eni, Ricerca Sistema Energetico e Snam.
Presenti, tra gli altri, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro Matteo Salvini e l’AD di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, che ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“Oggi abbiamo discusso di cos’è la mobilità nel Paese, in realtà è la base della ricchezza di questo Paese. Il 90% degli spostamenti avviene su gomma e la maggior parte, sul 3% di infrastruttura, avviene il 30% di questi spostamenti.
È vero che, se vediamo l’altro lato della medaglia, è il sistema che oggi inquina di più in termini emissione di CO2. Pertanto, è su questo sistema che dobbiamo investire, in modo tale da raggiungere gli obiettivi ambiziosi al 2030, al 2050. Il modo migliore, più volte detto, è la neutralità energetica, ovvero ci sono più sistemi, che concorrono per poter raggiungere questo obiettivo. Dall’elettrico, i biocarburanti, fondamentali, a quello che è la digitalizzazione, per cambiare anche i comportamenti di noi tutti negli spostamenti e nella mobilità.
Nell’intervento di Salvini, colpisce la voglia di fare, l’abbiamo visto da un diagramma, durante la presentazione, il Paese cresce perché ci sono le infrastrutture. Che siano infrastrutture via aria, energetiche, o idriche, le grandi economie e il benessere si costruisce attraverso le infrastrutture.
La volontà di fare infrastrutture credo che sia una chiara indicazione di questo Governo, e in particolar modo del ministero, questo lo riteniamo fondamentale.
Bisogna incominciare di nuovo a rimodernare il nostro Paese, per poter sostenere il livello di ricchezza che oggi c’è in Italia, la seconda potenza e capacità manifatturiera, oggi, mondiale ed europea. Se andiamo a vedere che cosa non è stato fatto negli ultimi vent’anni, certamente la risposta è sì, siamo in ritardo.
Perché se andiamo a vedere, mediamente, è un numero che non abbiamo visto nella presentazione, ma gli altri Paesi europei hanno investito sui sistemi autostradali circa il 50 - 60% in più di quello che è stato investito da noi. Pur avendo, noi, circa il 65% medio di traffico in più rispetto alle altre autostrade, oggi dobbiamo recuperare questo gap infrastrutturale, e non abbiamo alternative per poter mantenere attivo ed efficiente il nostro sistema produttivo.
È uscita la notizia di una richiesta di maxi risarcimento per la vicenda del ponte Morandi. Noi su questo abbiamo già definito la nostra posizione, abbiamo patteggiato, siamo usciti dai procedimenti penali, sia per quanto riguarda il Morandi, che per quanto riguarda i cosiddetti procedimenti riuniti. Credo che abbiamo transato per 3.400.000.000, individuando tutti i soggetti e abbiamo chiuso la maggior parte di tutte le posizioni di danni diretti delle persone che hanno richiesto. Quindi non ci preoccupa, come società autostrade, rispetto a quello che abbiamo fatto finora.”
La rete autostradale italiana in questo 2024 compie un secolo di vita. Cento anni di sviluppo economico del Paese, di cui l’infrastruttura autostradale è stata motore e fattore abilitante, ricoprendo un ruolo strategico per la mobilità delle merci e delle persone. Oggi siamo entrati in una nuova “rivoluzione” della mobilità, una trasformazione che, partendo dalla consapevolezza della strategicità della rete stradale e autostradale per il nostro sistema economico, la renda protagonista della transizione ecologica, adeguata ai bisogni attuali del Paese e sempre più sicura.
Il parco auto italiano è rappresentato da circa 40 milioni di veicoli. Oggi circa il 30% degli spostamenti quotidiani di merci e persone avviene in autostrada, che rappresenta soltanto il 3% dell’intera rete stradale nazionale. Numeri che confermano da un lato la strategicità della rete autostradale per il tessuto economico del Paese, dall’altro l’esigenza di una riflessione generale sulla modernizzazione e rigenerazione della rete, per allungarne la vita utile e la sua capacità di resistere allo stress a cui viene sottoposta quotidianamente. Un patrimonio complesso senza eguali nel panorama europeo, fatto di 6.000 km di autostrade a pedaggio gestiti da più concessionari, oltre 1.200 km di ponti e viadotti, 500 km di gallerie, con una vita media tra i 50 e i 70 anni.
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