25 Gennaio 2024
Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, in occasione della premiazione dell'ESG Challenge 2024 che si è svolta presso le Gallerie d'Italia di Torino, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Abbiamo deciso di tornare con una seconda edizione dell'ESG Challenge perché la prima è andata molto bene e perché il tema ESG ci sta molto a cuore. ESG significa parlare di ambiente, di impatto sociale e di governance delle imprese, che sono tre pilastri di una buona impresa. Una buona impresa infatti deve ragionare non solo in termini di denaro, ma anche di impatto ambientale e di impatto sociale. Una qualunque impresa esiste in un ambiente, in un territorio e cresce solamente dal dialogo e dal preservare il territorio stesso evitando poi di distruggerlo. Il valore ambientale negli ultimi anni è stato dimenticato anche a seguito di crisi che sono emerse; deve essere ripreso e deve essere salvaguardato con grande forza.
Per questo noi abbiamo chiesto a tutte le università italiane di mandarci delle tesi; quest'anno ne abbiamo ricevute 120, più di quante non ci aspettassimo, da tutto il paese: da Genova, dall'Emilia, da Roma, da Milano. Le studentesse e gli studenti provengono da background diversi; c'è chi ha studiato legge, chi ingegneria, chi fisica e questa è una ricchezza perché genera una diversità di idee. Tutto questo perché noi vogliamo promuovere il dibattito, dibattito che parte dai giovani, che talvolta sono un po' dimenticati ma che a nostro parere devono essere valorizzati nelle loro idee e aiutati a svilupparle".
Anche la scelta di Torino non è casuale perché Torino è una città molto attenta alla sostenibilità
"Sì, non è casuale. Torino è una delle città più attente alla sostenibilità. Ricordo per esempio il grande progetto EfficientTO, che coinvolge 860 edifici comunali, i quali sono resi più efficienti grazie a un programma finanziato da Cdp e da Iren insieme al Comune di Torino. Torino dunque è sicuramente una città protagonista nello sviluppo di un'urbanizzazione sostenibile".
Di fronte a Gaza c'è il terzo giacimento di gas più grande d'Europa, al momento non attivo. È possibile che in futuro Iren ci possa mettere lo zampino?
"No, non siamo interessati a giacimenti di gas ma a sviluppare le rinnovabili".
Che impatto avrebbe sulle bollette il blocco del Canale di Suez
"L'eventuale blocco del Canale di Suez o dello stretto tra Yemen e il Corno d'Africa in realtà ha un impatto più sull'olio, ma noi generiamo la maggior parte della nostra energia con il gas proveniente dall'Algeria, dall'Azerbaigian, dalla Norvegia. Quindi direi molto molto ridotto come impatto".
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