14 Dicembre 2023
Scienziati italiani e spagnoli hanno stilato un decalogo di principi che un’etichetta nutrizionale front-of-pack dovrebbe avere per creare una base comune e aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli. L’accordo fra i ricercatori dei due Paesi è stato siglato nel corso dell’incontro “Principles for the definition of front-of-pack nutritional labels (FOPNLs). Italian and Spanish researchers workshop” tenutosi all’Università Sapienza di Roma e organizzato dall’Unità di ricerca in Scienza dell'alimentazione del Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università Sapienza e dal Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio.
Lorenzo Maria Donini, Professore di Scienza dell'Alimentazione all’Università Sapienza di Roma ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“Le etichette fronte pacco sono delle etichette che sono proposte dalla comunità europea, per dare delle indicazioni semplici e chiare al consumatore.
Il rischio di queste etichette è di dare delle informazioni semplicistiche e che quindi non riescono a percepire tutta la complessità degli alimenti e dare indicazioni che non sono utili all’utenza.
Abbiamo lavorato insieme a dei colleghi spagnoli, abbiamo messo a punto un documento, che verrà pubblicato a breve, in cui definiamo quelli che sono i principi che, secondo noi, dovrebbero essere rappresentati dalle etichette fronte pacco.
Sarà un contributo che cercheremo di dare alla commissione europea, che dovrà decidere quale etichetta fronte pacco adottare. Sono delle etichette che debbono in qualche modo evitare di criminalizzare gli alimenti, che devono cercare di promuovere un’alimentazione sana. Devono cercare di promuovere una alimentazione, che sempre più vada verso quello che è il modello di riferimento della nostra popolazione, che è il modello mediterraneo. Che non attribuiscano ai vari alimenti nè un valore eccessivamente positivo, nè un valore eccessivamente negativo. Perché, in realtà, non ci sono alimenti che fanno bene o che fanno male, ma è il complesso di quello che noi mangiamo, che eventualmente è in grado di preservare lo stato di salute, evitare l’incidenza di obesità e malattie cronico degenerative.”
I principi per la definizione dell’etichetta fronte-pacco individuati dagli scienziati italiani e spagnoli sono fondati su un approccio di tipo informativo in conformità con le linee guida della Commissione europea, volte a incentivare i consumatori adadottare un’alimentazione sana per contrastare l'elevata incidenza/prevalenza di malattie cronico-degenerative non trasmissibili. Si tratta di una logica che non è basata sull’imposizione di una regola, ma sulla comprensione della stessa. La FOPNL direttiva, infatti, richiede solo di seguire ‘passivamente’ le indicazioni mentre la FOPNL informativanecessita di informazione, educazione e capacità di giudizio. Il vantaggio è quello di favorire un empowerment del consumatoreche può essere messo in condizione di capire come organizzare la propria alimentazione in modo efficace. Fornire informazioni ai consumatori su ciò che costituisce un’alimentazione sana, infatti,può influenzare positivamente le abitudini.
Per i ricercatori italiani e spagnoli i FOPNL informativi hanno il vantaggio di situare le informazioni sull’etichetta in un contesto dietetico più ampio di assunzione giornaliera, aprendo, così,una prospettiva nutrizionale più completa sull’equilibrio generale. In quest’ottica, i FOPNL dovrebbero aiutare i consumatori a fare le scelte migliori, includendo tutti gli alimenti nella loro dieta, nelle quantità adeguate, al fine di evitarne il consumo eccessivo.
Posto che nessun singolo alimento può rappresentare né un rischio né un beneficio per la salute, i FOPNL dovrebbero sottolineare positivamente l’importanza di modelli alimentari che abbiano una comprovata salubrità, valorizzando le tradizioni alimentari,le abitudini e gli aspetti socioculturali dei territori locali.L’obiettivo è promuovere la corretta combinazione di vari alimenti al fine di selezionarli in base alle specifiche esigenze individuali.
Secondo gli scienziati italiani e spagnoli, i limiti delle etichette fronte-pacco di tipo direttivo sono i seguenti: 1. L’arbitrarietà dell’algoritmo: i sistemi "direttivi" (e in particolare il Nutriscore) spesso valutano il valore nutritivo degli alimenti attraverso algoritmi arbitrari o non ben definiti. 2. Standard di riferimento non reale: i sistemi "direttivi” si basano su una quantità standard di cibo (100g o 100ml) quasi mai corrispondente alle porzioni abitualmente consumate. 3. Limitatezza dell’algoritmo: il risultato finale (colore o lettera) è la combinazione (non nota) di diverse informazioni. 4. Perdita di informazioni soprattutto per le categorie di consumatori più fragili.5. Limitatezza dei parametri considerati con prevalenza di quelli ritenuti negativi. 6. Basso potenziale educativo: le indicazioni portano a non consumare un determinato alimento piuttosto che adacquisire un comportamento alimentare “corretto”. 7. Diminuzione dell’efficacia nel tempo di messaggi “negativi”. 8. Effetto “alone” con sovrastima dell’effetto positivo di alimenti etichettati “verdi”. 9. Approccio semplicistico che basa il ragionamento su alimentida consumare o da evitare e non è in grado di promuovere modelli alimentari per i quali abbiamo un’evidenza di efficacia nella prevenzione delle malattie cronico-degenerative. 10. Mancanza di evidenze scientifiche sulla reale efficacia: le evidenze attuali mostrano un effetto sul “consumo” di alcuni alimenti, ma non sull’impatto che hanno sulla “salute” dei consumatori.
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