24 Novembre 2023
In occasione dell’inaugurazione della decima edizione di Young Factor, progetto di economic & financial literacy promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori presieduto da Andrea Ceccherini e sostenuto daIntesa Sanpaolo e UniCredit, Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
”Questo dell'Osservatorio è un percorso molto interessante. Andrea Ceccherini lo conosco bene perché quando partì con il suo progetto, che era quello di portare il giornale nelle classi, mia moglie è stata una dei primi i primi insegnanti.
Dietro questa cosa, si è creata una cultura che in realtà è una cultura nella cultura.
Naturalmente lui ha saputo, anche nel corso del tempo, seguire quelle che erano non le mode ma le modifiche tecnologiche.
E oggi è un soggetto che non solo più in Italia ma anche in Europa ha avviato un percorso che consente veramente ai ragazzi di avere l'opportunità al mattino di confrontare uno stesso argomento, uno stesso tema, guardandolo con gli occhi dei diversi giornali.
Credo che questa sia una cosa favolosa, nel senso che stimola il pensiero critico, insegna ai ragazzi a comprendere veramente le cose. Ebbene, questa è una di quelle riunioni che vengono fatte in questo ambito.
Questa sera ci sono delle persone che per i ragazzi sarebbero irraggiungibili, come i governatori o gli esponenti delle banche, anche per esempio quest'anno ce n'è stato uno simile in Europa con 500 ragazzi che venivano da tutta Europa e c'era Christine Lagarde.
Quindi oltre alla sua priorità, che è quella di portare il quotidiano in classe moderna, in realtà Ceccherini è un uomo che sta veramente cercando di aiutare un Paese a cambiare. Quindi sono molto contento”.
I ragazzi che escono da questa serata, cosa si portano a casa?
“Beh intanto credo che l'elemento più importante è che serate come queste consentono a ragazzi del liceo di venire a contatto con persone che sarebbero untouchable, nel senso che per loro non sarebbero certamente raggiungibili.
E questo ha un effetto meraviglioso sui giovani, perché si rendono conto che, sì ci sono i grandi che occupano alte posizioni, però ci sono delle opportunità per raggiungerli.
Poi sono molto attenti, vedrete come sono capaci anche poi a fare domande, qualcuna magari la preparano ma in generale c'è una capacità anche di analisi critica rispetto a quello che viene discusso molto interessante, quindi credo che, per una platea di questo tipo, sia veramente una cosa che si ricorda nella vita”.
Lei con la Fondazione che presiede che attività porterà avanti nel 2024?
“Se rimaniamo su questo tema abbiamo fatto adesso un accordo con l'Osservatorio sul come le nuove tecnologie stanno diventando sempre più rilevanti e che cosa bisogna insegnare ai ragazzi perché le utilizzino nel modo corretto.
Quindi allargandolo un po’ rispetto non solo al giornale ma anche ai media in generale, ai social. E credo che sia un progetto un po’ apripista, un po’ sperimentale, che diventerà però un pezzo importante del nostro Paese.
Se funziona, come d’altronde dovrebbe quasi sempre essere, queste cose poi dovrebbero rientrare nelle policy del paese.
Questo è un piccolo progetto per noi però è abbastanza significativo.
Per quanto riguarda i progetti del prossimo anno, io scado con l'approvazione del bilancio 2024 quindi abbiamo fatto quello che si chiama il documento di programmazione per il ‘24 e abbiamo dato gli indirizzi che sono sui tre grandi obiettivi: le persone, l’arte e la cultura e poi il pianeta.
Credo che sarà un anno molto positivo anche perché le risorse ci sono ma soprattutto c'è questo piano, iniziato quattro anni fa, che è nella fase di conclusione ma che ha dato degli ottimi risultati.
Siamo molto più capaci, per esempio, a valutare l'impatto delle nostre azioni quindi poi a decidere se un nostro operato deve essere continuato piuttosto che no. Abbiamo allargato molto il perimetro, abbiamo cercato soprattutto di alzare il livello dei progetti.
La Fondazione non è più solo una fondazione erogatrice, ma è sempre di più una fondazione che è capace anche a operare, quindi quella che si chiama una fondazione ibrida. Siamo contenti”.
L'anno prossimo saranno in scadenza i vertici Cdp. Lei chi vedrebbe come Presidente e come Amministratore?
“Credo che sia ancora un po' presto, indubbiamente Cdp è sempre di più un attore molto rilevante, è la vera banca di sviluppo del nostro Paese.
Chiaramente, io l'ho detto anche altre volte, mi sembra che la governance triennale sia un po’ stretta. I progetti sono lunghi e quindi bisognerebbe che anche la governance fosse un po’ più lunga, perché altrimenti c'è un po' di dicotomia”.
Lei non ha un preferito?
“No, è troppo presto. Il Presidente viene designato dall’Acri, noi siamo il socio di minoranza abbiamo il 14%, l'86% lo detiene il Tesoro, il Ministero dell'economia e delle finanze, e l'amministratore delegato viene designato dall'ente.
Stando a quello che è avvenuto nel passato, i due azionisti si parlano sempre e poi cercano anche di trovare delle figure che abbiano una certa complementarietà e non troppa sovrapposizione.
Credo che questo sia bene perché comunque le deleghe le ha l'amministratore delegato ed è giusto così, io sono per le governance pulite”.
Il 2024 sarà l'anno del risiko bancario. Quali operazioni secondo lei creerebbero più valore?
“Adesso mi sembra che in questi giorni si stia avviando questo percorso interessante per il Monte dei Paschi. Noi siamo contenti perché abbiamo fatto un'azione di sistema, nel momento in cui era necessario siamo intervenuti, e poi adesso giustamente il Ministero sta facendo quello che è corretto fare.
C'è sempre questo tema del famoso terzo polo che è sempre un po' lì, pendente.
Non so quale sarà l'influenza della privatizzazione del Monte dei Paschi. Questo è un momento estremamente favorevole per le banche. Tutti i momenti in cui c'è inflazione le banche sono in crescita, quindi abbiamo visto come anche i piccolo istituti hanno avuto un anno estremamente positivo, che credo continuerà anche per il 2024.
Però non credo che ci siano ancora le condizioni per dire che cosa avverrà. Bisogna capire che cosa succede nel Monte dei Paschi e poi forse qualche percorso si avvierà”.
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