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Gallerie d'Italia Napoli, Mazzocca (curatore mostra Rebell): "La mostra è come un Grand Tour, sarà per tutti un tuffo nel passato"

22 Novembre 2023

In occasione della conferenza stampa di presentazione della mostra "Napoli al tempo di Napoleone. Rebell e la luce del golfo", allestita presso le Gallerie d'Italia di via Toledo, uno dei curatori, il professor Fernando Mazzocca, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: "È una mostra che è importante perché porta a Napoli tutta una serie di dipinti che qui non si sono mai visti, provenienti dai maggiori musei europei come Versailles e il museo di Fontainebleau in Francia, il museo del Belvedere di Vienna, i musei tedeschi, i maggiori musei italiani come Capodimonte e la Reggia di Caserta.

Attraverso queste opere - alcuni sono ritratti, altri paesaggi - viene rievocata attraverso appunto i personaggi protagonisti come Gioacchino e Carolina Murat, che furono il re e la regina di Napoli, e attraverso i paesaggi che loro hanno commissionato a vari pittori, l'atmosfera di anni - si va dal 1808 al 1815 - che furono molto significativi per la città, perché questi due sovrani, che erano molto giovani, colti ed entusiasti, hanno fatto molte riforme, hanno abbellito la città. Basti pensare che l'attuale piazza del Plebiscito fu realizzata proprio da Gioacchino Murat in quegli anni, o almeno in quegli anni ne fu iniziata la realizzazione. Lasciarono una profonda traccia nelle varie regge, quelle che loro più amarono, soprattutto il Palazzo Reale di Napoli, da cui provengono alcuni dipinti in mostra, la Reggia di Portici, che era la loro residenza privata, e infine la Reggia di Caserta, che era invece la reggia ufficiale più "politica".

Loro amarono - soprattutto Carolina - arredare appartamenti privati con dipinti di paesaggio commissionati a una serie di pittori specialisti che venivano dalla Francia, però il rapporto fu molto particolare con Joseph Rebell, un pittore viennese che è rimasto a Napoli solo tre anni, dal 1812 al 1815, ma ha lasciato in quegli anni tutta una straordinaria serie di vedute della città, del Golfo, delle isole e della Costiera verso Amalfi, con cui Carolina Murat ha arredato i suoi appartamenti per avere sempre con sé un'immagine di questa città, di questo territorio da lei molto amato. Poi Rebell - dopo la fine drammatica del regno di Murat, che fu ucciso a Pizzo Calabro - tornò a Roma e infine a Vienna, dove divenne direttore del Museo Imperiale del Belvedere. Però anche negli anni in cui fu lontano da Napoli, continuò a dipingere sulla base di studi che aveva preso en plein air quando era stato nella città, proponendo tutta una serie di vedute di Napoli che furono molto amate dai collezionisti, e che ora possiamo ammirare in mostra. Le più belle provengono proprio da quello straordinario museo viennese di cui Rebell, come dicevo, è stato il primo direttore.

La mostra che abbiamo allestito qui a Napoli è una sorta di fantastico Grand Tour, che ci restituisce l'incanto di un territorio, di una città che naturalmente allora erano molto diversi rispetto a come sono adesso, quindi sarà anche per i visitatori uno straordinario tuffo all'indietro nel passato".

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