22 Novembre 2023
Il Banco dell’energia ha riunito a Roma la 5ª Plenaria dei Firmatari del Manifesto "Insieme per contrastare la povertà energetica". Dallo studio OIPE, Osservatorio Italiano Povertà Energetica, presentato questa mattina, emerge come potrebbe salire fino al 12% il numero di famiglie italiane in povertà energetica nel 2024. Il Presidente di A2A, Roberto Tasca, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“È emerso che la povertà energetica è un fattore presente nel Paese, non è destinato a ridursi. Dall’altra parte, ci sono molte imprese che, prescindendo da quelle che sono le logiche competitive, che seguono da un’altra parte, si mettono insieme per provare a intervenire, a ridurre questo, che è un bisogno del Paese, con una logica puramente di sostegno.
Lo scenario, che delineava il ricercatore dell’Oipe, dava il 12% di poveri energetici nel 2024 come limite superiore, il dato medio è l’8,9%. Anche a questo a questo livello, abbiamo 2 milioni di famiglie, quindi il target e l’obiettivo è abbastanza chiaro.
Quello che si può fare, quello che abbiamo fatto e quello che andremo avanti a fare: siamo intervenuti sostenendo il consumo. Quindi, le bollette, abbiamo aiutato a pagare le bollette, che sembra un fatto banale, invece è sostanziale per la quotidianità delle famiglie.
Dall’altro lato, andremo avanti anche con progetti di natura strutturale.
Le comunità energetiche sono, credo, un grande esempio, da questo punto di vista. Perché possono consentire di creare un legame, fra consumatore e produttore di energia, e quindi necessariamente chiudere il cerchio. Cioè, permettere a chi deve fare l’investimento per la produzione, di farlo, ed a chi deve consumare di avere garantito un prezzo dell’energia, per un certo periodo di tempo. Mi pare un modo efficace per risolvere un problema, che, come abbiamo visto, è presente nel Paese.
Innanzitutto, i prezzi non sono quelli del ’22 e questo mi sembra sia importante, anche per tranquillizzare: cioè, i prezzi sono scesi rispetto al ‘22 e quindi la bolletta, che hanno pagato nel ‘22 , non sarà la stessa del ‘23.
Questo non vuol dire che il ‘24 torneremo ad avere i livelli del ‘19 - ‘20. Però, sicuramente il momento è un po’ più tranquillo e favorevole. Non va fatta neanche diffusa l’ansia nel Paese, credo che ne abbia già a sufficienza.
Questo il primo passaggio, il secondo passaggio è che, ovviamente, imparare anche a consumare è un modo per risparmiare. Questo credo che sia anche un altro punto a cui tutti ci dobbiamo un po’ educare di più. Perché le fonti saranno destinate a cambiare nel tempo, avremo meno fossili, avremo più fonti rinnovabili, però bisogna saperle usare.
Bisogna sapere usare l’energia correttamente, quindi anche imparare come si usa credo che sia un fatto importante.“
L’appuntamento è stata l’occasione per fare il punto sulla povertà energetica nel nostro Paese, per presentare i nuovi progetti e i nuovi firmatari del Manifesto, ma anche per tirare le fila su quanto fatto da Banco dell’energia dal 2016 fino a oggi: più di 10 milioni di euro raccolti e distribuiti, che hanno permesso il sostegno di più di 13.000 famiglie in oltre 70 progetti su tutto il territorio nazionale.
Non accenna a placarsi la Poli-crisi che affligge le famiglie, con il 64% degli italiani che lamentano difficoltà nel mantenere il proprio tenore di vita negli ultimi 3 anni. Partendo dall’epidemia di Covid-19, passando per il conflitto russo-ucraino e l’impennata inflazionistica ed arrivando alla recente crisi in medio-oriente, crescono le insidie e le difficoltà per gli Italiani e con esse anche la preoccupazione per l’aumento dei costi energetici: l’80% degli intervistati teme i rincari in bolletta un dato più alto del 6% rispetto a quanto rilevato da IPSOS a Maggio 2023, tornando sui livelli del 2021.
L’indagine evidenzia anche la necessità di non abbassare la guardia sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito al fenomeno della povertà energetica: la familiarità con il termine si mantiene infatti stabile, arrivando a toccare circa un italiano su tre (circa il 30% sa almeno di cosa si tratta).
Capillarità sul territorio e un’attenzione particolare alle zone più difficili: queste le due direttrici che hanno guidato i progetti di Banco dell’energia finora e che trovano conferma nell’indagine IPSOS secondo cui il 75% degli intervistati ritiene efficaci le iniziative avviate a contrasto della povertà energetica. Numeri in crescita rispetto a maggio 2023, come sono in crescita coloro che ritengono utile che Banco dell'energia proponga iniziative per contrastare la povertà energetica nella propria comunità locale, ad esempio nel proprio quartiere o comune (69%).
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