12 Ottobre 2023
Gian Luca Pellegrini, Direttore Responsabile di Quattroruote, in occasione del Quattroruote Next, il nuovo evento, ideato e organizzato da Quattroruote, tenutosi agli IBM Studios di piazza Gae Aulenti a Milano, sul settore dell’automotive, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Quattroruote Next nasce per cercare di fare il punto di questa transizione che sta investendo l'automotive, anche perché sta diventando sempre più difficile capire che cosa sta effettivamente accadendo, sembrava tutto cristallizzato e deciso, ma negli ultimi mesi sono state messe in discussione le premesse da cui è partita questa transizione. Questo anche perché un approccio ideologico da parte dell'Europa è andato a scontrarsi con la realtà, quindi stiamo vedendo le conseguenze di ciò sul mercato, sulle vendite di automobili elettriche che non stanno decollando, soprattutto in Italia, e stiamo anche vedendo quali iniziano ad essere i problemi per la competitività dell'industria automotive europea.
Ecco, Quattroruote Next cerca di dare un indirizzo per capire dove andrà l'automobile negli anni futuri.
L'automobile elettrica è stata, diciamo così, imposta per imperio da parte dell'Unione Europea. Questo a noi di Quattroruote non piace moltissimo perché si sarebbero dovuti stabilire dei limiti e lasciare alle case automobilistiche o comunque all'industria il metodo per raggiungere questi limiti. Così non è stato fatto e si è deciso che soltanto l'elettrico è la soluzione tecnologica che può essere accettata.
Quello che stiamo vedendo è che, dopo un primo momento di iniziale entusiasmo, dovuto anche fondamentalmente alla disponibilità di incentivi, quindi di debito da parte dello Stato girato come aiuto ai cittadini, l'elettrico inizia un po' a marcare il passo, stiamo vedendo che in Germania, per esempio, nel mese in cui sono stati tolti gli incentivi, improvvisamente le vendite di macchine elettriche sono crollate.
In Italia in compenso non sono mai decollate, nel nostro Paese la vendita di macchine elettriche è costantemente intorno al 4-5% contro una media europea che oscilla fra il 15-20%. Secondo me, è interessante chiedersi il perché di ciò, cioè esiste una resistenza culturale da parte degli italiani nei confronti alle auto elettriche? Probabilmente sì.
Probabilmente, però, ci sono anche delle motivazioni reali tipo il maggiore costo e purtroppo noi italiani non stiamo vivendo un momento economico particolarmente florido. La combinazione di questi fattori fa sì che l'automobile elettrica in Italia stia facendo particolare fatica. Questo secondo me impugna una riflessione".
Una possibile soluzione a questo scenario?
"Una soluzione al fatto che in Italia non si vendono le macchine elettriche è, da una parte rimodulare gli incentivi e consentire all'imprese di accedervi, cosa che fino a questo momento non è stato possibile, dall'altra parte bisogna cercare di mettere in moto un meccanismo virtuoso affinché l'enorme numero di macchine vecchie che circolano in Italia tenda a diminuire di numero e a migliorare di qualità, quindi bisognerebbe reintrodurre gli incentivi usato contro usato che furono tolti due anni fa ma che non ebbero assolutamente successo perché erano stati pensati in modo bizantino.
Secondo noi bisognerebbe, anche quando si tratta di cambiare una macchina vecchia per una che ha una classe inquinamento inferiore, togliere tutte le tasse e i passaggi di proprietà. Cioè bisogna fare in modo che la gente si avvicini all'automobile elettrica e che, quindi, che arrivi al 2035 preparata.
Altrimenti al 2035 ci arriviamo con un parco medio che ha 15-16 anni e a quel punto diventa quasi impossibile fare una transizione degna di questo nome".
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