10 Ottobre 2023
Giuseppe Argirò, Amministratore Delegato di Cva, in occasione dell'evento "Transition To Net Zero", il "Green & Blue Talk" di RCS Academy, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"L'oggetto della conferenza per quanto riguarda il mio panel attiene alle energie cosiddette alternative che in realtà alternative non sono più, ma saranno fondamentali per il futuro del Paese. Lo saranno non solo dal punto di vista della convenienza economica, a supporto del sistema produttivo italiano, ma soprattutto rispetto all'autonomia strategica energetica del Paese, che anche alla luce di quello che sta accadendo in Medio Oriente e oltre a quanto accaduto in precedenza (lo shock energetico, il quadro geopolitico complessivo) stanno determinando sempre di più l'assoluta importanza e determinazione per il futuro di questo tipo di approvvigionamenti, per cui sarà centrale affrontare questo tema".
C'è l'obiettivo net zero, giusto? È fattibile effettivamente raggiungere un obiettivo del genere entro il 2050?
"Io ritengo di sì, ci sono oggi le tecnologie per poterlo realizzare, occorre però un forte commitment nel senso che tutti i governi a livello globale devono volerlo, così come sta accadendo per l'Europa.
Quello che è importante fare però è coinvolgere tutti in questa transizione, perché deve essere giusta e non dare l'idea che alcune fasce della popolazione possano subire la transizione anziché esserne protagonisti, perché se non affrontiamo in un quadro di equilibrio sociale complessivo la transizione, rischiamo di fare una transizione che sarà incompleta.
Riguardo l'autonomia di cui parlava?
"L'Italia è sempre stato un Paese importatore di energia, grazie alle nuove tecnologie rinnovabili per la prima volta possiamo essere detentori di materie prime, il sole, il vento e l'acqua. Grazie alle tecnologie rinnovabili, a quelle legate agli accumuli e agli investimenti che occorre fare, dovremo fare velocemente sulle reti avremo la possibilità di realizzare per la prima volta nella storia del nostro Paese un'autonomia strategica energetica che ci darà una grande competitività nel futuro del Paese.
La guerra in Medio Oriente come potrebbe coinvolgerci dal punto di vista energetico?
"Sicuramente avrà un impatto sui prezzi del petrolio, immagino anche del gas, e quindi avrà certamente una potenziale ripercussione anche sui prezzi dell'energia elettrica.
Questo dimostra, una volta di più, che anche diversificando le fonti di approvvigionamento, per esempio il gas rivolgendosi alternativamente a paesi terzi rispetto alla Russia, si sta determinando una situazione per cui anche quegli approvvigionamenti sono potenzialmente a rischio.
Occorre, quindi, una legislazione di emergenza nel nostro Paese affinché si possa puntare pesantemente sulle rinnovabili per garantire il più possibile l'autonomia energetica dell'Italia".
Il distacco dalla Russia è sostenibile?
"Il distacco dalla Russia è necessario perché quando un Paese ne aggredisce un altro, aldilà della convenienza economica, occorre fissare dei principi se teniamo alla democrazia e ai valori occidentali".
A quali prezzi?
"A qualsiasi prezzo"
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