26 Luglio 2023
In occasione della presentazione al Senato del Terzo Rapporto Ital Communications - Censis “Disinformazione e fake news in Italia”, Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, ha dichiarato al Giornale d'Italia:
“Uno dei dati importanti di quest’analisi è che gli italiani, i cittadini, gli elettori, i telespettatori si stanno rendendo conto del valore che hanno le notizie; quindi del disvalore che hanno le false notizie o le fake news. Perché ci sono stati i passaggi epocali, come la pandemia prima, il conflitto internazionale adesso, che hanno segnalato quanto sia strategico, quanto sia importante comunicare notizie in maniera rigorosa, in maniera irreprensibile, mentre quanto sia altrettanto pericoloso comunicare false notizie. Lo stiamo vedendo ogni giorno nel conflitto russo ucraino, in più affrontiamo due emergenze: quella dell’intelligenza artificiale, che rischia di sostenere in maniera sbagliata l’informazione. Ma rischia soprattutto di sostituire in parte il lavoro giornalistico. Questo rischio che noi non possiamo assolutamente tollerare. L’intelligenza artificiale ha anche una ricaduta nella produzione di immagini e fotografie, che saranno sempre più difficili da riconoscere come prodotto artificiale. Noi stiamo lavorando, lo stiamo facendo in Europa, per evitare che l’intelligenza artificiale sostituisca il lavoro giornalistico. Che sia riconoscibile il prodotto non umano, sia immediatamente riconoscibile come un prodotto artificiale.
Quasi il 30% crede che le fake news non esistano. Purtroppo c’è un fattore che tutti noi vediamo, è quello di una sostanziale falsa informazione, o falsa percezione di essere informati. I cittadini pensano di essere informati, semplicemente perché scorrono magari alcuni siti internet al mattino, rapidamente, leggendo sostanzialmente solo i titoli.
Questo processo, nel lungo periodo, nel medio periodo, produce una sensazione di avere tutte le informazioni, quando in realtà uccide la possibilità di approfondire, la possibilità di confrontare le notizie. Questo ovviamente si riversa poi in questi dati, che sono estremamente preoccupanti. Molto preoccupante è che molte persone pensano di riconoscere le fake news, quando, in realtà, non sempre sanno farlo.”
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