15 Settembre 2022
Nicola Lanzetta, Direttore di Enel Italia, in occasione della presentazione dello studio di Enel e Agici, ha affermato a Il Giornale d'Italia:
"Abbiamo visto oggi come utilizzare l’energia elettrica per alcuni scopi che fino ad oggi, soprattutto in Italia, facciamo adoperando combustibili fossili, tramite le pompe di calore; quindi, sostituendo le caldaie o gli scaldabagni, hanno notevoli vantaggi. Il numero più evidente è relativo al fatto che, se entro il 2030 sostituiamo il 60% delle attuali caldaie o scaldacqua, porterebbe un vantaggio economico di circa 95 miliardi. Questo supponendo che l’energia elettrica necessaria ad alimentare queste pompe di calore, provenga con l’attuale mix di energia, ovvero il 40% da fonti rinnovabili. Se invece spingessimo su una generazione da fonte rinnovabile maggiore, ad esempio al 70 o 80%, il risparmio arriverebbe a 220 miliardi di euro.
Questo ci porta a dire che utilizzare l’energia elettrica e sostituire le fonti fossili ha un vantaggio economico molto importante. Un altro punto è quello di svincolarci dal gas, perché abbiamo capito quanto difficoltoso e critico sia il suo utilizzo. Così facendo potremmo risparmiare circa 7-8 miliardi di metri cubi di gas, circa il 10% del fabbisogno. L’utilizzo della pompa di calore, rispetto allo scaldacqua a gas, porta un vantaggio in termini di CO2 risparmiati molto importante.
Riguardo il price cap, una soluzione fatta a livello europeo sicuramente potrebbe attenuare la tempesta energetica che stiamo vivendo, anche se non è la soluzione. Il punto critico è farlo a livello europeo, sono speranzoso.
Queste è una filiera che può essere realizzata in Italia e in Europa, porterebbe dei vantaggi enormi in termini di occupazione, che contribuirebbero alla generazione di valore all’interno del nostro paese o dell’Unione Europea.
Da un punto di vista di tempistiche, non è necessario sostituire tutte le caldaie con le pompe di calore in un giorno, ma affiancare la sostituzione fisiologica, quindi al cambio dei dispositivi, con una pompa di calore. Abbiamo ipotizzato una sostituzione di 10 milioni di apparati da qui al 2030. Un tempo utile, non fantasioso. Se ci fossero degli strumenti per poter sostenere la clientela e i cittadini con questo cambio, l’accelerazione sarebbe maggiore”.
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