Almeno sette persone sono state uccise nei raid israeliani condotti questa notte a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, secondo quanto riportato da media palestinesi. Gli attacchi, avvenuti nella parte occidentale della città e nell’area costiera di al-Mawasi, hanno segnato una nuova escalation nonostante la fragile tregua mediata dagli Stati Uniti. Una delle incursioni ha colpito una zona di tende, provocando un violento incendio che ha investito diverse abitazioni di fortuna.
Le operazioni dell’aeronautica israeliana sono arrivate poche ore dopo l’annuncio del premier Benjamin Netanyahu, che aveva promesso una risposta all’"attacco contro soldati dell’Idf a Rafah". Il governo israeliano accusa Hamas di “violare ripetutamente l’accordo di cessate il fuoco” e di continuare ad agire contro le proprie forze.
Secondo fonti mediche locali, tra le vittime negli attacchi di al-Mawasi figurano anche due bambini, di otto e dieci anni. Almeno altre decine di persone sono rimaste ferite, alcune in condizioni critiche. La protezione civile palestinese ha denunciato che molte delle vittime presentano gravi ustioni a causa dell’incendio scatenato dai missili.
Hamas ha definito i raid una “palese violazione” della tregua e ha chiesto ai mediatori – Egitto, Qatar e Stati Uniti – di intervenire per fermare le operazioni israeliane. Le autorità di Gaza parlano di oltre 590 violazioni del cessate il fuoco da parte di Israele dall’inizio dell’accordo, con centinaia di morti e feriti.













