13 Novembre 2025
La situazione in Cisgiordania occupata è ormai fuori controllo. Alcuni coloni israeliani hanno bruciato la moschea Hajje Hamida a Salfit, oltre a diverse copie del Corano, seminando il terrore per il piccolo centro. Il culmine dei disordini è stato raggiunto a Beit Hummar, dove i coloni israeliani hanno ucciso due giovani palestinesi, Muhammad Mahmoud Abu Ayash e Bilal Baha Bar'an, mentre camminavano per le strade del loro villaggio.
Tensione altissima in Cisgiordania, dove nelle ultime ore si sono verificati nuovi episodi di violenza da parte di coloni israeliani e dell’esercito. A Salfit, un gruppo di coloni ha incendiato copie del Corano e dato fuoco alla moschea di Hajje Hamida, provocando gravi danni all’edificio sacro. L’attacco, avvenuto durante la notte, ha suscitato indignazione tra la popolazione palestinese e condanne da parte di associazioni religiose e civili, che denunciano un’escalation di aggressioni mirate a colpire simboli identitari e luoghi di culto.
Parallelamente, vicino alla città di Beit Ummar, a nord di Hebron, due giovani palestinesi — Muhammad Mahmoud Abu Ayash e Bilal Baha Bar'an — sono stati uccisi da coloni armati, descritti da testimoni come “terroristi israeliani” per la modalità dell’attacco. Le vittime, secondo le prime ricostruzioni, sono state colpite durante un’aggressione improvvisa mentre si trovavano nei pressi della strada principale che collega il villaggio ad altre aree della regione.
Nelle stesse ore, nuovi scontri sono stati segnalati anche a Qabatiya, nel nord della Cisgiordania, dove diversi palestinesi sono rimasti feriti in seguito a un’incursione dell’esercito israeliano e a ulteriori attacchi da parte di coloni. Le organizzazioni locali per i diritti umani parlano di un “quadro ormai fuori controllo”, denunciando la mancanza di interventi da parte delle autorità israeliane per fermare le violenze commesse dai gruppi di coloni estremisti.
La comunità palestinese e diversi osservatori internazionali temono che questi episodi possano alimentare ulteriormente le tensioni, in un contesto già segnato da mesi di repressione, incursioni e violenze diffuse nelle principali città della Cisgiordania.
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