11 Novembre 2025
Un attentato kamikaze è quello avvenuto oggi, 11 novembre, all'esterno di un tribunale distrettuale di Islamabad, la capitale del Pakistan, causando la morte di almeno 12 persone e il ferimento di altri 27 civili.
Il clima di tensione nell'area orientale di Pakistan e Afghanistan non accenna a smorzarsi, specie ora che un attentatore kamikaze si è fatto saltare in aria vicino ad un veicolo della polizia, dopo aver tentato di entrare dal cancello principale del tribunale G-11 della capitale pakistana. L'attentato, secondo quanto riferito dal ministro degli Interni Mohsin Naqvi, sarebbe avvenuto intorno alle 12.39: l'attentatore avrebbe provato ad entrare nell'edificio ma "non avendo l'opportunità di farlo, ha atteso all'esterno e poi ha innescato l'ordigno esplosivo".
L'attentatore non è stato ancora identificato, tuttavia una testa mozzata, appartenente presumibilmente proprio al kamikaze, sarebbe stata intercettata sul luogo dell'esplosione. Quella che i testimoni hanno chiamato "esplosione enorme" è stata esplicitamente rivendicata dai talebani pakistani appartenenti al gruppo Jamat-ul-Ahrar, una fazione terrorista scissionista che già aveva compiuto raid nel Paese, e che è tornata a minacciare nuovi assalti "finché la legge islamica della Sharia non sarà implementata". "Il nostro combattente - riferiscono i vertici del gruppo - ha attaccato la commissione giudiziaria di Islamabad. Sono stati presi di mira i giudici, gli avvocati e i funzionari che hanno eseguito sentenze ai sensi delle leggi anti-islamiche del Pakistan".
Tuttavia, le tensioni con l'Afghanistan restano altissime: il ministro dell'Interno ha attribuito l'attentato ad "elementi sostenuti dall'India e da rappresentanti dei talebani afghani" affiliati ai talebani pakistani. Sul suo profilo social, anche il ministro della Difesa pakistano Khawaja Asif ha puntato il dito contro Kabul: "Siamo in stato di guerra. (...) questa è una guerra per tutto il Pakistan (...). In questo contesto sarebbe inutile nutrire maggiori speranze di successo nei negoziati con i governanti di Kabul. (...) portare questa guerra fino a Islamabad è un messaggio da Kabul, al quale (...) il Pakistan ha la piena forza di rispondere".
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