02 Ottobre 2025
Diverse Ong e osservatori internazionali ancora presenti a Gaza hanno accusato Israele di "utilizzare di nuovo armi al fosforo bianco" nei raid su aree densamente popolate nella Striscia, un vero e proprio crimine di guerra di cui lo Stato Ebraico si è già macchiato più volte. A testimoniarlo, dei video, in cui si vedono chiaramente colonne di fumo di colore bianco intenso, con civili costretti a coprirsi il volto e urla di dolore.
Fonti locali dalla Striscia di Gaza hanno denunciato che l’esercito israeliano avrebbe nuovamente fatto ricorso al fosforo bianco durante i bombardamenti su aree densamente popolate. Testimoni oculari riferiscono di aver visto droni israeliani sganciare ordigni che hanno generato colonne di fumo bianco intenso, costringendo i residenti a coprirsi il volto e a cercare riparo. Video circolati sui social mostrano nuvole lattiginose che si espandono rapidamente tra gli edifici, sollevando timori di un impiego di armi vietate dal diritto internazionale.
Il fosforo bianco, utilizzato come arma incendiaria, provoca gravi ustioni e soffocamento, oltre a contaminare l’ambiente per lungo tempo. Organizzazioni per i diritti umani avevano già accusato Israele di aver impiegato questo tipo di munizionamento a Gaza durante le offensive del 2008-2009 e in episodi successivi. Se confermate, le nuove segnalazioni costituirebbero l’ennesima violazione delle Convenzioni internazionali e un crimine di guerra.
Mentre il governo israeliano tace sulle accuse, i residenti denunciano che l’impiego di queste sostanze non mira solo a colpire obiettivi militari, ma a terrorizzare la popolazione civile, già stremata da settimane di assedio e privazioni. L’uso del fosforo bianco, oltre a infliggere sofferenze indicibili, ha un valore simbolico: mostra la volontà di piegare un popolo intero con mezzi che la comunità internazionale considera tabù assoluti.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia