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Gaza, marcia verso Striscia di 1000 famiglie sioniste dI associazione Nachata, presidente Welss: "La conquisteremo e colonizzeremo" - VIDEO

Gruppi ultranazionalisti israeliani puntano a insediarsi nella Striscia di Gaza: marcia coordinata da Nachala, pressione sul governo per autorizzazione

31 Luglio 2025

A Gaza si sta tenendo una marcia verso la Striscia da parte di 1000 famiglie sioniste ultranazionaliste, tutte appertenenti all'associazione Nachala. La presidente Daniella Welss ha poi dichiarato:" Conquisteremo e colonizzeremo tutta Gaza, insediandoci e ristabilendo ordine e sicurezza".

Gaza, marcia verso Striscia di 1000 famiglie sioniste dI associazione Nachata, presidente Welss: "La conquisteremo e colonizzeremo"

Gruppi di coloni ultranazionalisti israeliani hanno iniziato una marcia verso la Striscia di Gaza con l’obiettivo dichiarato di ricostruire insediamenti ebraici nei territori palestinesi occupati. La mobilitazione è guidata dall’associazione Nachala, un'organizzazione sionista attiva nella promozione dell'espansione coloniale nei Territori Palestinesi.

Secondo quanto riportato dal Times of Israel, centinaia di sionisti si sono radunati vicino a Sderot, città al confine con Gaza, e si stanno dirigendo verso un punto panoramico a meno di un chilometro dalla Striscia. Tra loro ci sarebbero mille famiglie pronte ad insediarsi, se il governo israeliano concedesse l’autorizzazione.

Alla guida del movimento c’è Daniella Weiss, figura storica dei coloni, già attiva in insediamenti illegali in Cisgiordania. In un video diffuso dall’organizzazione, Weiss ha dichiarato: L’idea è promuovere la colonizzazione a Gaza. Sionismo, insediamento, sicurezza. Ha aggiunto che alcuni partecipanti entreranno oltre la linea di demarcazione nord per “vedere i ruderi” degli ex insediamenti israeliani smantellati nel 2005, e indicare dove sperano di fondare nuove colonie.

L’iniziativa ha ricevuto il sostegno di sei ministri e 16 deputati della coalizione di governo, che hanno chiesto al ministro della Difesa Israel Katz di autorizzare una missione di ricognizione. Katz, per ora, non ha espresso alcuna posizione ufficiale.

L’operazione è vista con forte preoccupazione da parte palestinese: si tratta di un tentativo palese di re-insediamento coloniale in territorio occupato, in palese violazione del diritto internazionale e in un momento di crescente tensione nella regione

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