26 Gennaio 2024
Elena Basile, scrittrice, opinionista ed ex Ambasciatrice dell'Italia in Belgio, è intervenuta ai microfoni del Giornale d'Italia per parlare di diverse tematiche calde, soprattutto riguardanti i conflitti in corso in Ucraina e a Gaza. In seguito, Basile ha espresso opinioni anche nei confronti della premier Giorgia Meloni e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sempre a riguardo delle loro azioni e posizioni sulle guerre in corso.
"Sicuramente io sull’Ucraina - comincia Basile - sono convinta che l'espansionismo strategico della NATO abbia portato all’aggressione tattica di Putin. Non c'erano forse alternative perché la Russia dal 2007 al 2022 aveva cercato con proposte diplomatiche di mediare tra i propri interessi e preoccupazioni legittime di sicurezza internazionale con quelli che erano gli interessi dell'occidente.
"Purtroppo, - spiega- come tanti politologi e storici seri hanno dimostrato con una letteratura fiorente, dal golpe del 2014 alla mancata applicazione degli accordi di Minsk, all'addestramento militare dell'esercito ucraino, alle esercitazioni sempre minacciose della NATO ai confini della Russia, al fatto che si sia pompato il nazionalismo dell'ucraina dell'ovest e anche contro le stesse intenzioni del primo Zelensky della classe dirigente Ucraina, si è teso rendere la classe dirigente di Kiev sempre più minacciosa e non disponibile a un negoziato quindi le responsabilità occidentali sono provate: abbiamo utilizzato l'Ucraina, la NATO ha utilizzato l'Ucraina come strumento di una guerra a bassa intensità con la Russia. Obiettivo discutibile - conclude - nei confronti di una potenza nucleare al fine di avere un regime change".
Per quanto riguarda la situazione a Gaza, invece, Elena Basile si è così espressa: "Credo che purtroppo l'occidente non stia rinunciando all'escalation militare. A Gaza è ancora più grave perché noi siamo veramente alleati di Israele, che è la potenza che sta facendo un massacro di Gaza, colpevole di crimini di guerra e contro l'umanità e sotto giudizio alla Corte internazionale di giustizia per intento genocida. Ora, che l'America stia cercando di temperare la iubris dello Stato sponsorizzato Israele è un po’ difficile da crederlo, in più l'azione nel Mar Rosso, che viene considerata un'azione per la difesa del libero commercio, è un'azione contro i principi delle Nazioni unite e che colpisce lo stato, non gli ultimi, lo stato, perché lo Yemen ormai è controllato dagli Houthi, e che non porta a una mediazione. In fondo - spiega - gli Houthi chiedono una sola cosa: il cessate il fuoco a Gaza, che è un obiettivo per il quale un’Europa democratica nella quale crediamo dovrebbe battersi e dovrebbe riconoscere lo stato di Palestina".
Approfittando della decisione odierna della corte dell'Aja contro Israele, in relazione al ricorso del Sudafrica, la scrittrice dice: "Io non mi sostituisco, come fanno tutti i politici, ai giudici indipendenti della Corte internazionale di giustizia, quindi non so quale sarà il verdetto, ho fiducia nell'indipendenza dei giudici e per quel che mi riguarda credo che una richiesta della Corte internazionale di giustizia del cessate il fuoco a Gaza, anche se non ha effetti politici immediati, sarebbe tuttavia una condanna per la politica di Israele e quindi un atto simbolico e politico di cui non si potranno tener conto".
Su Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite: "Povero, è stato aggredito per quel poco che ha fatto. Certo, le Nazioni Unite potrebbero fare di più ma non dipende dal segretario generale. Il consiglio di sicurezza delle Nazioni unite funziona se c'è una mediazione tra i membri e quindi se gli Stati Uniti con Francia e Inghilterra non hanno alcuna intenzione di mettersi d'accordo con Russia e Cina ma, anzi, se pensano che prima bisogna sconfiggere la Russia militarmente per poi passare al rivale storico, beh, è chiaro che il multilateralismo è finito".
Basile ha infine ripreso l'appello da lei stessa lanciato a Mattarella pochi giorni, affinché si schieri per far cessare il conflitto e il genocidio a Gaza, rivolgendosi però prima a Giorgia Meloni: "Io credo che lei, sebbene abbia contraddetto il programma elettorale con il quale è arrivata al potere, è coerente con l'atlantismo sfrenato e zelante della destra autoritaria, che rientra pienamente nell'ideologia della destra. Quindi le posso dire che quando esprime solidarietà a Netanyahu, che sta facendo una strage in Palestina, non lo fa a nome di tutti i cittadini italiani.
Infine, Basile è tornata sulle sue parole nei confronti di Mattarella, ricalcando le sue aspettative deluse: "Il presidente della Repubblica è un cattolico democristiano che è stato votato per difendere la costituzione. Ora, io non credo che i valori costituzionali sono promossi con le guerre infinite dell'occidente in cui l'Italia si schiera in modo più zelante di quanto avvenga in Europa basti pensare alla Spagna, all’Irlanda, al Belgio, ma persino la Francia e la Germania che hanno avuto parole di condanna di Israele che il presidente Mattarella non si è permesso. E poiché non ha ancora una carriera politica davanti credo alla sua veneranda età, e essendo un cattolico mi stupisce che nel suo dialogo con Dio non capisca dove sia il bene. Perché non ho fatto questo passo? Non lo so, perché credo che in giochi di carattere politico, le convenienze di carattere politico siano ancora più forti del suo dialogo con Dio
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