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Ucraina, Kiev bombarda mercato nel Donetsk, 27 morti e 25 feriti. Rangeloni: "Pozzanghere di sangue e resti umani ovunque" - VIDEO

Kiev bombarda un mercato a Textilshik, nel Donetsk, zona solitamente molto affollata. Nel frattempo chiede "missili più potenti".

22 Gennaio 2024

Vittorio Nicola Rangeloni, come spesso fa sul suo canale Telegram, ha aggiornato riguardo la situazione nel Donetsk. "Questa mattina il mercato del distretto Kirovsky di Donetsk (Textilshik) è stato colpito da diversi proiettili dell’artiglieria ucraina (i frammenti ritrovati sul posto sono compatibili con i colpi da 155mm forniti a Kiev dalla NATO). Il bilancio delle vittime, è salito a 27 morti e 25 feriti, tra cui alcuni bambini".

Ucraina, Kiev bombarda mercato nel Donetsk, 27 morti e 25 feriti

Così Rangeloni: "Oggi (domenica 21 gennaio, ndr), ancora una volta, mi sono trovato a camminare tra i banchetti del mercato rivoltati ed un tappeto di corpi senza vita sparsi sui marciapiedi, facendo attenzione a non inciampare nelle enormi pozzanghere di sangue rosso congelato sulla neve candida o sui resti di parti umane proiettate ovunque.

Anche in questo questa occasione la cosa che più mi ha impressionato non è stato questo strazio, i corpi mutilati senza vita, ma lo sguardo dei vivi, di coloro che passavano accanto, ormai abituati a queste tragedie o a soffrire senza far trasparire emozioni.

Nonostante la scena straziante e la possibilità di nuovi attacchi, attorno al mercato continuava a passare gente. Uomini, donne, giovani, che cercavano di non prestare troppo attenzione a quanto accaduto, proseguendo per la propria strada. In molti si sono dati subito da fare per riparare i danni ai negozi ed alle case. Alcune attività commerciali a poca distanza continuavano a lavorare. Una nonnina proseguiva a vendere asciugamani e cuscini, sperando di guadagnare qualche rublo a pochi passi dai corpi senza vita di alcuni anziani che, proprio come lei, questa mattina sono usciti di casa con l’intenzione di arrotondare la pensione.

A lei oggi è andata bene, così come ad altre dozzine di persone che magari per puro caso si sono fermate a sbirciare in una vetrina qualche metro più in là, oppure hanno fatto tardi. Nessuno sa cosa accadrà domani, l’unica certezza è che la guerra proseguirà e probabilmente situazioni simili si ripeteranno ancora, ma allo stesso tempo bisogna andare avanti".

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