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Jet Prigozhin, missili terra-aria utilizzati per abbatterlo: batteria di Buk o S-300 PMU1 - VIDEO

Tra le ipotesi che si stanno facendo largo sull'arma utilizzata per abbattere l'aereo privato del leader della Wagner, quella dei missili terra aria Buk M3 e dei missili antiaerei S-300 PMU1 sono tra le più accreditate

24 Agosto 2023

In queste ultime ore si stanno facendo largo varie ipotesi sull'arma che ha abbattuto il jet privato del leader della Wagner Yevgeny Prigozhin, e tra quelle più accreditate ci sarebbero due tipologie di missili, entrambi in dotazione delle forze militari russe: il Buk-M3 (nome in codice NATO: SA-17 Grizzly) e l'S-300 PMU1 (nome in codice NATO SA-20a Gargoyle).

Jet Prigozhin, missili terra-aria utilizzati per abbatterlo: batteria di Buk o S-300 PMU1 - VIDEO

Il Buk-M3, anche noto come 9K317M, è un sistema missilistico terra-aria a medio raggio, sviluppato dalle forze di difesa russe negli anni duemila, come un upgrade del precedente Buk-M2, ed entrato in servizio nel 2016. Progettato per neutralizzare missili da crociera, bombe intelligenti, velivoli ad ala fissa e rotante ed UAV fino a 70 km di distanza e 35.000 m di altitudine, può rilevare bersagli fino a 120 km di distanza ed è impiegato per la difesa di obiettivi sensibili, industriali ed amministrativi, oltre a poter anche intercettare missili balistici tattici e bersagli aerodinamici in manovra. In grado di ingaggiare fino a 36 bersagli contemporaneamente, rispetto alle versioni Buk precedenti, la M3 è in grado di abbattere velivoli dalla traccia radar di un velivolo da caccia ad una distanza maggiore, quantificabile in 70 km dal lanciatore. Gli S-300 sono invece una famiglia di sistemi d'arma antiaerei a lungo raggio, entrati in servizio a partire dagli anni '70 nei ranghi dell'allora esercito sovietico, oggi russo. Sono stati sviluppati per neutralizzare aerei da combattimento, velivoli AWACS, missili da crociera e, nelle ultime versioni, missili balistici a corto raggio fino ad una distanza massima compresa tra i 75 e i 250 km, offrendo una copertura dello spazio aereo di 360 gradi. Solitamente sono posti in prossimità di obiettivi sensibili quali grandi centri industriali, amministrativi e basi militari, che difende tracciando, nelle sue versioni più avanzate, fino a 100 bersagli simultaneamente ed ingaggiandone fino a 36 contemporaneamente. Il modello S-300PMU-1 è stato introdotto nel 1993, e impiega missili 48N6 con cui può contrastare bersagli ipersonici quali missili balistici a corto raggio, e permette anche l'impiego di più tipologie di missili contemporaneamente con gittate da 1–120 km.



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