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Israele, manifestanti in piazza per “Giornata di resistenza” contro riforma giustizia, Forza Kaplan: “No alla dittatura” - VIDEO

La riforma ridurrebbe la capacità della Corte Suprema di opporsi alle decisioni di governo ed è oggetto di dibattiti accesi da mesi

18 Luglio 2023

Le strade di Tel Aviv sono state invase da migliaia di manifestanti israeliani che hanno espresso il loro forte dissenso nei confronti della riforma della giustizia proposta dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Questa legge, mirata a limitare le prerogative del potere giudiziario, incluso quello della Corte suprema di fronte all'esecutivo, è stata definita dai manifestanti come una pericolosa deriva verso l'autoritarismo. La protesta, denominata "Giornata della resistenza", ha visto la partecipazione attiva di attivisti e dirigenti del movimento "Forza Kaplan", una coalizione di gruppi che si sono mobilitati contro il governo Netanyahu.

Israele, manifestanti in piazza per “Giornata di resistenza” contro riforma giustizia, Forza Kaplan: “No alla dittatura”

Fin dalle prime ore del mattino, i manifestanti si sono radunati in Piazza Habima, nel cuore della capitale, agitando bandiere israeliane e intonando slogan contro la riforma. Numerosi attivisti hanno bloccato l'accesso principale al Ministero della Difesa e presidiato gli ingressi della Borsa, annunciando inoltre ulteriori proteste contro la centrale sindacale Histadrut, che ha scelto di non unirsi alle manifestazioni di massa in questa fase.

I manifestanti hanno espresso la loro determinazione nel fermare la deriva autoritaria del governo, avvertendo che "il governo Netanyahu è uscito dai binari". Affermano che solo i cittadini possono impedire l'instaurarsi di una dittatura e definiscono questi giorni come tragici di fronte alla distruzione della democrazia.

In cosa consiste la riforma

La riforma proposta ridurrebbe notevolmente la capacità della Corte Suprema di opporsi alle decisioni del governo, creando così una potenziale minaccia per la democrazia israeliana. Essa eliminerebbe un importante contrappeso al potere esecutivo, sollevando preoccupazioni tra coloro che si oppongono alla legge. Le proteste erano già iniziate all'inizio dell'anno e si erano protratte fino a marzo, quando Netanyahu aveva temporaneamente ritirato la proposta, affermando di voler ottenere un consenso più ampio.

Nelle ultime settimane, il governo ha presentato una riforma più limitata, eliminando alcuni degli elementi più controversi, come la possibilità per il parlamento di annullare le sentenze della Corte e il potere dei partiti di governo nella nomina dei giudici. Tuttavia, il punto centrale della riforma, ossia la rimozione della "clausola di ragionevolezza", che consente alla Corte Suprema di intervenire sui provvedimenti amministrativi del governo e annullarli se li ritiene "irragionevoli", è rimasto invariato.

L'11 luglio, la nuova proposta di riforma ha superato la prima delle tre votazioni richieste al parlamento. Lunedì, il testo è stato presentato alla Commissione Giustizia, senza la presentazione di emendamenti per modificarlo. Ora dovrà superare altri due voti in parlamento, previsti per la prossima settimana. Nel frattempo, i critici della riforma hanno organizzato nuove proteste, iniziate oggi, martedì 18 luglio.

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