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Usa, "Biden sotto inchiesta per presunti finanziamenti da Kiev", la frase choc di Asher Wray, direttore dell'FBI - VIDEO

Il direttore dell'FBI Wray avrebbe lasciato intendere che il presidente USA Joe Biden sia sotto indagine per la presunta ricezione di fondi da Kiev. Resosi conto di quanto affermato, ha cercato di fare marcia indietro

13 Luglio 2023

Potrebbe essersi abbattuta sulla politica ed il dibattito pubblico americano quella che alcuni commentatori già definiscono “una bomba prima delle elezioni di midterm”. A sganciarla, apparentemente in maniera involontaria, è stato il direttore del Federal Bureau of Investigation (FBI), Christopher Asher Wray, durante un’interrogazione del senatore Tiffany.

Joe Biden potrebbe essere indagato per finanziamenti da Kiev, la frase del direttore dell’FBI scuote la politica USA

Nel corso dell’interrogazione, infatti, il senatore si è rivolto al direttore dell’agenzia di intelligence chiedendo se il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden avesse mai ricevuto - in qualità di vice presidente ai tempi dell’amministrazione Obama, nell’attuale ruolo di Presidente o da privato cittadino – finanziamenti da alcune aziende ucraine. La questione non è nuova negli Stati Uniti, ed era stata sollevata per la prima volta ai tempi dell’amministrazione Trump, prima dell’inizio del conflitto con Mosca. Secondo i sostenitori della tesi, il 46esimo Commander in Chief avrebbe ricevuto negli ultimi anni numerosi finanziamenti da parte di aziende ucraine per conto di Kiev. I soldi in questione, che sarebbero stati in parte dirottati nella campagna elettorale del 2020, vengono indicati, al momento senza prove che sostengano l’ipotesi, tra i motivi del sostegno di Washington a Zelensky.

Se la notizia era derubricata fino a poche ore fa a semplice teoria del complotto, le parole di Wray sollevano ora molti dubbi sul tema. Il direttore dell’FBI, infatti, rispondendo al senatore repubblicano, precisa che ci siano delle indagini in corso al riguardo da parte del giudice federale del Delaware, David C. Weiss, e che sarebbe quindi il caso di porre a lui la domanda riguardo all’ipotetica corruzione del presidente americano.

La frase, detta apparentemente con grande naturalezza, ha lasciato senza parole il senatore, che ha subito domandato se il presidente degli Stati Uniti fosse quindi sotto indagine. A questo punto Wray sembra essere colto dall’imbarazzo, secondo alcuni come se si fosse reso conto di essersi lasciato sfuggire delle parole che avrebbe dovuto tenere per sé. Alzando sempre di più la voce, e visibilmente agitato, il direttore del bureau ha quindi ripetuto più volte di non voler confermare o negare chi sia o non sia sotto indagine per presunti finanziamenti da parte di una nazione straniera. Frasi, tuttavia, che aprono la strada a numerose domande su quale sia l’attuale posizione giuridica del presidente e che certamente saranno motivo di numerosi dibattiti nelle prossime settimane.

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