28 Giugno 2023
Notte di caos e disordini a Nanterre, nella banlieu a nord di Parigi, causata dall’uccisione da parte della polizia di un giovane di 17 anni, dopo che era stato fermato ad un posto di blocco. Dei manifestanti hanno dato fuoco a rifiuti, automobili e persino ad una scuola elementare che si trovava lì nelle vicinanze. Oltre a ciò, ai poliziotti sono stati lanciati petardi, anche se al momento non si hanno notizie di eventuali ferite tra i membri delle forze dell’ordine, che ha risposto alle provocazioni utilizzando gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla, salvo poi ritirarsi. Sarebbero 15 le persone tratte in arresto per i fatti di questa notte.
A scatenare questo clima di guerriglia urbana è stato un video, ripreso da un cellulare e diffuso da canali tv locali, che mostra un agente puntare la pistola contro il conducente di un auto: quando quest’ultimo accelera all’improvviso al posto di blocco, il poliziotto gli spara a distanza ravvicinata al cuore, non lasciandogli scampo e uccidendolo sul colpo.
Il ministro dell’interno, Geràld Darmanin, ha già annunciato l’inizio di un’indagine tra le fila dello stesso corpo di polizia, mentre intanto l’ufficiale colpevole della morte del minorenne sarebbe già stato messo sotto custodia e indagato per omicidio colposo. Non si sono fatte attendere le reazioni, condivise sui social, dei principali politici del Paese: il leader dei Repubblicani (formazione di destra) Eric Ciotti ha difeso l’operato degli agenti, mentre Jean-Luc Mèlenchon, voce principale della sinistra transalpina, ha espressamente condannato ogni forma di abuso di potere, invocando una riforma della stessa polizia, in modo da prevenire eventi tragici come questo.
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