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Greta Thunberg fermata e poi rilasciata in Norvegia: la protesta contro il parco eolico che minaccia le renne - VIDEO

L'attivista svedese fermata a Oslo in Norvegia durante una manifestazione contro il parco eolico che minaccia le renne

01 Marzo 2023

Greta Thunberg è stata fermata ed in seguito rilasciata in Norvegia dove era presente per protestare contro il parco eolico di Fosen. L'attivista svedese era presente ad Oslo nel luogo della manifestazione insieme ad altri suoi colleghi per chiedere il rispetto della sentenza definitiva del 2021 per lo smantellamento delle pale che darebbe ragione al popolo Sami (popolo della Lapponia).

Greta Thunberg fermata e poi rilasciata in Norvegia

Greta Thunberg che aveva fatto parlare di se per il medesimo episodio in Germania, è stata stavolta fermata in Norvegia. L'oggetto della manifestazione sarebbero le renne, in quanto le turbine presenti nel palco danneggerebbero i pascoli degli animali, prima fonte di sostentamento del popolo indigeno della zona nordoccidentale norvegese. Thunberg come si vede nel video è stata trascinata via di peso ma rilasciata poco dopo, come avvenne in Germania, lo scorso 15 gennaio a Luetzerath.

"Non esiste transizione ecologica senza diritti umani", è il grido lanciato dagli attivisti. Le forze dell'ordine hanno fatto scattare l'operazione all'alba di stamattina quando oltre a Thunberg una dozzina di manifestanti sono stati rimossi di peso. Portata in caserma è stata poi in seguito rilasciata, senza rilasciare dichiarazioni.

Per cosa protestava Greta Thunberg


Greta Thunberg protestava in merito alla sentenza della Corte Suprema norvegese la quale ha stabilito che i due parchi eolici ancora presenti a Fosen violavano un testo delle Nazioni Unite relativo ai diritti civili e politici. Nessuna sentenza invece sulle 151 turbine che sono legittimamente in funzione. "Si tratta di diritti umani che vengono violati e di diritti dei popoli indigeni che non vengono rispettati", ha urlato l'attivista.

Thunberg ha continuato a giustificare il suo comportamento dichiarando: "È triste dover ricorrere a tali metodi per il diritto alla sopravvivenza". La manifestazione iniziata giovedì scorso ha visto il blocco all'accesso ai ministeri, estendendo la loro azione a un numero crescente di edifici.



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