04 Dicembre 2022
La prima nave carica di grano (circa 25mila tonnellate), partita dall'Ucraina, è arrivata in Etiopia. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, e successivamente lo ha confermato lo stesso Zelensky su Twitter. "Stiamo inviando cibo. Stiamo inviando speranza", ha festeggiato il leader ucraino. Ma questo non sarebbe stato possibile se Putin non avesse acconsentito a concedere alle navi ucraine di lasciare i porti sul Mar Nero.
Il governo di Kiev prevede di inviare, nell'ambito del programma umanitario, altre 60 navi. Queste salperanno dai porti entro la fine della prossima primavera. Si parla circa di dieci al mese, le quali si dirigeranno verso quei Paesi che sono a rischio carestia e siccità. Le navi - se tutto andrà per il meglio - faranno in questo periodo rotta in Etiopia, Sudan, Sud Sudan, Somalia, Yemen, Congo, Kenya, Nigeria.
"Il 15 novembre abbiamo lanciato il programma umanitario #GrainFromUkraine per aiutare le persone più vulnerabili alla crisi alimentare acuta", ha fatto sapere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Oggi è arrivata al porto di Doraleh la prima nave con un carico umanitario di 25mila tonnellate di grano per l'Etiopia. Spediamo cibo. Spediamo la speranza".
Secondo Kiev, l'iniziativa umanitaria Grain From Ukraine è la risposta al tentativo della Russia di "usare il cibo come arma". Tutto il contrario di quello che pensa il Cremlino, il quale replica che, dalle spedizioni della comunità internazionale, i Paesi più poveri hanno ricevuto solo il 3% di tutto il grano inviato dall'Ucraina.
Secondo il governo di Ankara, ricorda Agi, sono stati oltre 12 milioni le tonnellate di grano esportate dal 1 agosto, quando è entrato in vigore l'accordo tra Kiev e Mosca per sbloccare i porti ucraini sul Mar Nero e creare un corridoio di cereali. L'accordo ha l'obiettivo è alleviare la crisi alimentare causata dall'invasione russa dell'Ucraina. Questo dovrebbe durare fino a metà marzo, perché Russia e Ucraina hanno concordato il 17 novembre, due giorni prima della scadenza prevista, di prorogare l'intesa di quattro mesi.
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