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G20, Xi Jinping a Biden: "Giù le mani da Taiwan"; ma il presidente USA: "Concorrenza non diventi conflitto" - VIDEO

Il presidente degli Stati Uniti d'America Joe Biden ha incontrato Xi Jinping e ha chiesto che la concorrenza su Taiwan non sfoci in un conflitto più grande

14 Novembre 2022

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato il leader cinese Xi Jinping durante il G20 che si terrà oggi e domani a Bali. Tra le strette di mano anche qualche avvertimento: il leader cinese a biden ha chiarito che non deve interferire con Taiwan, ma Biden l'aveva già rassicurato.

G20, Xi Jinping a Biden: "Giù le mani da Taiwan"; ma il presidente USA: "Concorrenza non diventi conflitto"

Quando Joe Biden è entrato all'interno della location dedicata al G20 di Bali, era forte di un sorriso dovuto sicuramente alla vittoria per aver conquistato il Senato durante le elezioni di Midterm 2022. Gli scrutini sono ancora in atto per le regioni dell'Alaska, Arizona e soprattutto in 23 distretti della California dove nelle ultime ore è stato assegnato un solo seggio ai repubblicani mentre gli altri venti sono ancora in bilico e potrebbero fare la differenza. Per adesso però la mezza vittoria che il presidente degli Stati Uniti porta in Indonesia gli dà una maggiore sicurezza nel fare ulteriori trattative con Xi Jinping, leader della Repubblica Popolare Cinese e capo assoluto del partito comunista.
Ma poco tempo fa il presidente degli Stati Uniti telefonò proprio il leader cinese per rassicurarlo sul rispetto della One China policy e quindi sulla non interferenza dei rapporti tra Cina e Taiwan.
Infatti è vero che il presidente degli Stati Uniti aveva tenuto moltissimo a rassicurare il suo omologo cinese, ma tutte le sue rassicurazioni sono sempre state prese con le pinze. Gli Stati Uniti non godono di grande credibilità presso il Dragone e la visita di Nancy Pelosi pesa ancora per i vertici di Pechino che recentemente hanno anche convocato l'ambasciatore inglese chiarendo che il suo atteggiamento di trattative dirette con il governatore di Taiwan non piace al governo cinese.
Si è trattato di un incidente diplomatico difficile da cancellare e che sta creando non pochi problemi agli Stati Uniti ad oggi impegnati su ben tre fronti: da una parte c'è il quasi irrisolvibile problema ucraino che sembra quasi avvicinarsi ad una tregua e in realtà sta per sfociare in un nuovo conflitto grazie alla firma di un nuovo decreto da parte di Vladimir Putin che è deciso ad arruolare nuove truppe di volontari in arrivo dall'estero. Poi abbiamo la questione nordcoreana dove gli Stati Uniti d'America sono stati costretti a schierare anche la portaerei Reagan.
E infine, abbiamo l'attentato a Istanbul, dove il governo turco, paese Nato, punta il dito sugli altri partner europei e sulla nato gestita dal governo americano che avrebbe impedito ai leader curdi del Pkk di essere consegnati al governo turco.
Sicuramente però il viso disteso dei due leader fa sperare nel ritrovo di un dialogo per poter dare una svolta a questo conflitto internazionale che ormai è aperto su più fronti e che accende sempre più focolai.

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