24 Maggio 2025
"Noi siamo bravi non soltanto dal punto di vista teorico ma anche dal punto di vista delle execution, perché i piani cui lei si riferisce sono completamente allineati anche al pacchetto legislativo europeo, prevedono appunto 64 ulteriori gigawatt al 2030 partendo dal 2023, e negli ultimi tre anni abbiamo avuto una grande agitazione. Si pensi che dal 2014 al 2021 in media venivano aggiunti 1 gigawatt all'anno, mentre nel 2022 ne sono stati raggiunti 3, nel 2023 sono quasi raddoppiati perché 5,7 gigawatt sono stati aggiunti e l'anno scorso siamo arrivati quasi ad 8 gigawatt. Sono numeri significativi che dimostrano da una parte la capacità di mettere a terra, e quindi ci danno anche fiducia nonostante il piano sia molto ambizioso, quello dei 64 gigawatt, di poterli raggiungere, anche perché se si fa un rapido calcolo, in media dovremmo mettere a terra circa 10 gigawatt l'anno. Se continuiamo così possiamo farcela.
Ai 354 ulteriori gigawatt richiesti aggiungerei anche i 42 gigawatt di connessione relativi alle richieste di concessioni dei data center, quando abbiamo presentato il piano di sviluppo lo scorso marzo avevamo condiviso la necessità di alcuni strumenti che ci permettessero di ottimizzare la realizzazione di queste connessioni, e che sia per numerosità sia per natura stanno complicando molto anche il nostro lavoro, e questo era una diciamo un discorso che avevamo condiviso fin dai primi incontri anche con il ministro, che è stato sempre molto collaborativo con la sua linea tecnica e con tutte le la sua organizzazione per trovare una soluzione. Noi stiamo continuando a lavorare in tal senso con il MASE, ma anche con tutti gli altri operatori di sistema e distributori per trovare una soluzione condivisa. Lato nostro c'è la proposta di suddividere la nostra rete di trasmissione in 76 micro zone, quindi gestire le connessioni non più una ad una e sequenzialmente, ma in maniera ottimizzata a livello di micro zona, e questo comporterà sicuramente dei benefici prima di tutto dal punto di vista dei tempi, perché noi daremo così rilevanza a quelle connessioni che hanno un valore per il sistema, poi sicuramente dal punto di vista dei costi e non ultimo anche dal punto di vista dell'impatto ambientale delle infrastrutture."
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