13 Luglio 2021
“Questo è un momento in cui se le imprese, lo Stato, le organizzazioni, la Chiesa non si mettono insieme, sarà difficile far ripartire tutto. Il problema è anche “ripartire come”, - afferma a Il Giornale d’Italia Suor Alessandra Smerilli, Sotto-Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale- sappiamo che il Covid non ha azzerato i problemi climatici, ma anche i problemi sociali che erano precedenti, anzi li ha acuiti e quindi è importantissima la direzione di questa ripresa. Io credo che sia uno di quei momenti in cui possiamo fare la storia, noi potremmo essere ricordati come coloro che non hanno saputo cogliere l’occasione che il Covid ci ha posto davanti, oppure come la generazione e le persone che hanno colto questo momento e si sono messi in gioco, con responsabilità personale, di gruppo, come Stato, come imprese, tutti insieme per una svolta, come dice Papa Francesco che «c’è un dramma più grande della crisi che stiamo vivendo ed è il dramma di sprecarlo». Spero che saremo ricordati come coloro che hanno saputo non sprecare questo momento”.
“Credo che per poter essere quel noi che in questo momento può produrre cambiamento, abbiamo bisogno ciascuno di dire “io” per la sua parte, di prendersi una responsabilità personale. Gli imprenditori nei confronti dei lavoratori ma anche con tutte le azioni che portino le imprese ad essere rispettose del nostro pianeta, ma anche i lavoratori rimettendosi in gioco, riqualificando, disponibili a riqualificarsi al cambiamento. La Chiesa, ciascuno di noi, il Governo, lo Stato, le organizzazioni internazionali, l’Europa, ognuno ha bisogno di dire io perché si va verso questo noi e come dice Papa Francesco «questo noi sempre più grande» che possa creare questo momento di svolta”.
Interrogata da Il Giornale d’Italia sul dibattito sull’approvazione del Ddl Zan Suor Alessandra Smerilli risponde: “Credo che anche su questo stiamo vivendo un momento favorevole in cui forse abbiamo bisogno ancora un po’ di dialogo, di dialogare, capire le rispettive posizioni e di poter fare qualcosa che sia veramente per tutti.”
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