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Paolo Donadoni: "Portiamo avanti numerosi progetti volti a valorizzare la nostra forza paesaggistica"

Il sindaco di Santa Margherita: "Ci dovrebbero essere più parcheggi, ma in posti diversi". L'intervista a Il Giornale d'Italia

30 Agosto 2022

Paolo Donadoni, sindaco del Comune di Santa Margherita dal 2014, in occasione del Cenacolo Artom di Santa Margherita Ligure, tenutosi nella residenza di Daniele Crippa, Presidente del Museo del Parco di Portofino, ha affermato a Il Giornale d'Italia

"Santa Margherita, ormai da otto anni e mezzo ma in particolare gli ultimi anni è evoluta sulla base di due direttrici molto precise: una è la valorizzazione del suo patrimonio ecologico e l'altra è il recupero delle sue tradizioni culturali. In particolare, i due profili si intersecano, anche perché la cultura in realtà è un modo di intendere le cose in maniera approfondita. Quindi cultura dell’ambiente, del mare, delle tradizioni e dello sport, ma la grande cornice che raccoglie tutto è la volontà di riconoscere di essere un territorio che è all’interno di due riserve naturali come il parco terrestre Marino il Portofino, che ha  nella forza ambientale un suo fondamento, nella forza paesaggistica un suo valore antico ma anche attuale. Ancora oggi la città è conosciuta in tutto il mondo per la bellezza sul litorale marino, l'ambiente sta diventando sempre più la nostra connotazione fondamentale. Santa Margherita ha avuto alcuni riconoscimenti, a partire dalla Bandiera Blu ormai confermata ogni 5 anni e altri, che hanno testimoniato questo percorso in essere.

Nell'ultimo anno in particolare abbiamo cercato di portare avanti delle progettualità importanti, che richiedono tempo per essere pensate per essere messe in pratica per superare iter burocratici finalizzati ad riuscire a concentrare il tema della viabilità in un'area cornice, che esclude il litorale marino e centro storico, per poter progressivamente pensare di accogliere lì le automobili e di rendere invece una parte del centro storico visibile a livello pedonale, recuperando spazi pubblici e recuperando verde pubblico e urbano e potendo finalmente vivere il mare ascoltando il mare e non ascoltare il rumore delle macchine. L'inquinamento atmosferico deriva dalla viabilità automobilistica. Questo l'obiettivo che abbiamo da sempre ma nell'ultimo anno è più concreto, perché operazioni costruite nel tempo stanno arrivando, diciamo la fase di definizione e questo credo sia un obiettivo importante che lasceremo anche a conclusione del nostro mandato amministrativo. Magari non riusciamo a realizzare determinate opere, ma potremmo provare a contrattualizzare. 

Credo che i parcheggi devono essere di più, ma in posti diversi. Non dovrebbero essere sul lungomare o nel centro storico, i parcheggi dovrebbero essere una cornice della bellezza del territorio. Per poter ripensare in maniera diversa la riqualificazione, che sia anche un uso diverso delle aree urbane. Santa Margherita ha dei problemi logistici fondamentali. Il primo è che ha una viabilità carrabile sul mare che non presenta alternative, a differenza di altre città vicine come Rapallo. Questo è un problema logistico non indifferente. Secondo, ha tutta la corona centrale, che dall’entroterra arriva al mare che è zona rossa. Come conseguenze pratiche ad esempio, c’è il fatto di non poter interrare i parcheggi. Mentre la nostra volontà è realizzare parcheggi in struttura che siano interrati o in strutture già esistenti, per non dover avere consumo del territorio. Quindi, l'obiettivo deve anche tenere conto del mezzo attraverso cui è realizzato, anche il mezzo importante.

Sicuramente siamo sostenitori della mobilità elettrica, attraverso autovetture, ma anche attraverso il Bike Sharing. Basti pensare che il sistema è stato introdotto lo scorso anno, in questa è stato fortemente potenziato ed esteso alla pedalata assistita. Un supporto attraverso l'energia elettrica per consentire di girare il territorio abbandonando il motorino o altre autovetture. Tutta la mobilità eco-sostenibile rientra nella pianificazione e nei nostri obiettivi. 

Da macrocosmo a microcosmo ci vuole una percezione generale di un tema planetario. Quello dell'antropocene, vuol dire tutte le conseguenze delle attività umane negli ultimi decenni stanno alterando i criteri base, chimici e biologici. Ognuno deve fare la sua parte, i piccoli e grandi comuni devono cominciare ad assumere degli atteggiamenti virtuosi.

Lo testimonia a livello sovranazionale ad esempio il PNRR, che ha nella transizione ecologica la maggior parte dei finanziamenti al pubblico, ma soprattutto che prevede anche nelle altre fasce di finanziamento sempre la sostenibilità, l'ecosostenibilità, è diventato un po' il filo rosso che collega tutte le puntate di finanziamento da parte dell'Europa.

Penso che questo sia un dato da acquisire con molta consapevolezza. Molte volte facciamo cose che in realtà non sono sostenibili semplicemente perché c’è una mancanza di conoscenza e della necessità e della modalità attraverso cui poter fare cose in modo diverso. Credo che questa consapevolezza deve essere il punto di partenza per pensare di indirizzare tutto in maniera ecosostenibile".

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