30 Agosto 2022
Iconico luogo di incontro e di dialogo Il Cenacolo di Arturo Artom torna nel golfo del Tigullio nel cuore della Riviera ligure di levante, esattamente nella piccola cittadina di Santa Margherita Ligure nella casa di Daniele Crippa, creatore del Museo del Parco di Portofino.
Tra gli ospiti, oltre a Arturo Artom e la moglie Alessandra Repini, l’architetto Marco Casamonti, Daniele Crippa, Presidente del Museo del Parco di Portofino con Cristina Crippa, Paolo Donadoni, Sindaco di Santa Margherita Ligure e consorte, il regista Davide Livermore, Vittorio Martire, fondatore e CEO dell'omonimo brand e Beppe Costa, Presidente e Amministratore Delegato di Costa Edutainment Spa.
Arturo Artom, Fondatore e presidente del Forum della Meritocrazia e fondatore del Cenacolo Artom, in occasione del Cenacolo di Santa Margherita Ligure, ha detto a Il Giornale d'Italia:
“Anche quest’anno un grande successo al tradizionale cenacolo estivo a Portofino, dall’amico Daniele Crippa. Un bell’insieme di idee innovative, con il grande maestro Davide Livermore, che ci ha regalato le pillole della sua carriera e del suo carisma. Poi Beppe Costa, che ci ha spiegato come l’Italia potrebbe diventare un paese che cresce senza fare niente, ma gestendo bene le bellezze del 5%, come fa lui con i musei che gestisce in tutta Italia, in primis l’acquario di Genova. Il grande amico Marco Casamonti, che ha progetti in tutto il mondo ma ha capito come le città non abbiano bisogno di un fondo automotive, quindi come la mobilità potrebbe cambiare tantissimo.
C’è una volontà di creare ricchezza attraverso l’arte e la cultura. Quest’anno ho passato tutta l’estate a Forte dei Marmi. C’è una generazione di economia sana, il meglio dell’Italia. Sappiamo che ci aspetta un autunno difficile, ma abbiamo visto che le amministrazioni pubbliche funzionano molto bene a Santa Margherita con Paolo Donadoni, speriamo che anche il nuovo governo sappia affrontare bene il problema dell’energia e che sarà un autunno meno difficile di quello che si possa pensare. Speriamo anche che le persone si possano risollevare, sapendo che il problema dell’energia non sono le fonti, ma è un problema esclusivamente geopolitico e che venga risolto. Dopo due anni di Covid, speriamo si possa non affrontare altre crisi che possono impattare economicamente.
Anche a livello europeo possono essere trovate delle soluzioni tecniche per fare in modo che, per esempio, il 50% dell’energia è prodotta dalle fonti rinnovabili ed è folle che il prezzo sia collegato al gas. Magari con soluzioni tecniche, al di là di quello che succede a livello politico si possono abbassare i prezzi, puntando molto di più sull’energia rinnovabile, come sul nucleare”.
Daniele Crippa, rinomato gallerista e critico d'arte moderna e contemporanea, vanta un'esposizione permanente di 170 opere dei più quotati artisti internazionali. In occasione del Cenacolo Artom, ha raccontato a Il Giornale d'Italia:
"Genova è stata una città che ha avuto una migrazione molto importante anche in Argentina: più di 8 milioni di persone sono partite dal porto di Genova. Trovavo interessante la possibilità di creare un museo dove erano presenti le opere degli Artisti coinvolti in questa avventura: la nascita di una chiesa in Argentina dedicata gli angeli.
Gli angeli erano i bambini morti prima del battesimo, per cui le chiese fino al 1000 o 1100 raffiguravano molto spesso gli angeli. Poi, fortunatamente, non c’è più stata la problematica delle morti premature.
Quando venne Giovanni Paolo II che allora era Papa, non ancora santo, e molto devoto al culto della Madonna nella regione di Sal Da gli chiesi se fosse d'accordo che si creasse una chiesa dedicata agli angeli. La Chiesa oggi esiste si trova nelle stanze a Milano a Candelaria, un piccolo paesino, dove c'è una bellissima Chiesa Gesuita.
Noi chiediamo agli artisti del mondo di dipingere una piccola interpretazione dell'angelo di misura 25 x 25, poi le opere vengono fotografate e trasportate in ceramica e ricoprono l’interno di questa chiesa. In totale saranno 1820, oggi siamo a un numero quasi di 1000. I primi 500 sono stati ospitati per un anno nella porta Siberia che è una bellissima Rocca restaurata da Renzo Piano di fronte all'acquario di Genova al porto antico, dove sono posizionati i primi 500 angeli. É aperta al pubblico da giovedì a domenica con degli orari sul sito Casa degli Angeli.
Ognuno di noi ha un angelo da scegliere in questo caso oggi trovate 500 - da fine ottobre mille - interpretazioni di angeli dipinti dagli artisti più importanti del mondo."
Davide Livermore, regista d'opera e di prosa, a Il Giornale d’Italia:
"La cultura ha una grandissima responsabilità: quella di salvaguardare la memoria. È un momento storico veramente pericoloso, sono reduce da una produzione a Sydney e c’è tutto il mondo anglo-americano che sta riscrivendo la storia. Vogliono farci credere che non ci siano mai state guerre raziali e che tutta una serie di temi estremamente scabrosi non siano mai esisti.
Ho visto la cancellazione di alcune parti del libretto della Madama Butterfly, in cui viene chiesto alla protagonista quanti anni avesse: lei dice “quindici netti netti”, ma queste parole non sono state cantate. È certo che se noi eliminiamo il fatto che abbiamo un occidentale che arriva in Giappone, compra una ragazzina di 15 anni, la mette incinta e la abbandona non abbiamo capito il senso. Questi temi sono completamente cancellati da un movimento che si chiama Cancel Culture, una delle cose più vergognose che siano mai esistite. È un’onda di ipocrisia che fa in modo di diseducare. Noi abbiamo bisogno di vedere l’orrore per conoscere, comprendere che ci appartiene e non dobbiamo avere paura.
Possiamo fare in modo di migliorare quello che siamo noi nei confronti delle parti oscure e fare in modo che questa parte di oscurità possa illuminarsi in tutta la società.
La Cancel Culture è una delle cose più brutte che siano mai esiste. L’Europa ha bisogno di avere un pensiero indipendente dal punto di vista politico e culturale: noi non siamo figli degli Stati Uniti.
Culturalmente abbiamo ricevuto tantissimo, ma essi nascono con noi. In questo momento storico abbiamo bisogno di avere un’indipedenza di pensiero politico e culturale".
Davide Livermore, regista d’opera e di prosa e direttore del Teatro nazionale di Genova, ha affermato a Il Giornale d’Italia: “Il teatro nazionale di Genova è una delle porte all'internazionalità per il territorio ligure e per Genova stessa. Una delle volontà del nostro teatro è quella di poter fare spettacoli sempre più internazionali e capaci di essere visti all'estero ma non solo, anche capaci di poter mettere in connessione artisti esteri con il nostro territorio e il nostro teatro. L’abbiamo fatto l’anno scorso in un’inaugurazione davvero incredibile, nove spettacoli prodotti nello stesso giorno per ricordare una piaga aperta e terribile nella nostra città legata al ricordo dei 20 anni del G8. E’ stata una profonda riflessione che abbiamo fatto con il teatro, una riflessione sui primi 20 anni di questo secolo ed è stata una riflessione importante, doverosa, abbiamo coinvolti 9 drammaturghi di 9 paesi che rappresentavano il G8.
Quest’anno inaugureremo il 18 di ottobre con uno spettacolo importante: Maria Stuarda di Schiller con la mia regia e un cast stellare. Restituiremo questo testo di tale importanza per quello che ha generato nel diciannovesimo e ventesimo secolo fino ad oggi. Una riflessione sul potere, sul ruolo della donna al potere, ma soprattutto parola, poesia, teatro, azione.
Il teatro è attrattivo e lo è per tutti i settori dell’eccellenza che l’Italia offre. Vorremmo anche in questo essere enormemente attrattivi dal punto di vista del sostegno e per invitare tante aziende, la legge sul mecenatismo è molto importante e sarebbe molto interessante che tante aziende potessero in qualche modo sentirsi parte del tessuto culturale e del movimento culturale e artistico della nostra nazione sostenendo l’arte, i movimenti d’arte e il teatro. Grazie alla cultura possiamo essere dei cittadini migliori.
Il teatro di Genova è molto amato nella città e in Italia. Stanno succedendo cose a Genova, se ne sono accorti tutti al Ministero, gli altri teatri, abbiamo avuto sostegno da tanti teatri importanti con cui condividiamo produzioni. Si può fare di più, noi possiamo fare di più e io in primis voglio coinvolgere grandi aziende in modo che si possano sentire parte di quella che è la cultura del nostro paese, abbiamo bisogno di grandi aziende che in qualche modo possano essere a sostegno di attività artistiche e del teatro stesso. La comunità teatrale ha sofferto enormemente a causa del covid come pochi altri comparti, centinaia di migliaia di persone senza percepire stipendi. Abbiamo bisogno di sostenere la cultura, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo in cui le utenze costano il doppio anche in un teatro e questo non può penalizzare la comunità artistica".
Livermore: "Il mio rapporto con la Scala è un rapporto bellissimo, sono grato alla vita non solo per aver inaugurato quattro volte il Teatro alla Scala, che è la punta di un iceberg sommerso della cultura e del teatro italiano, ma anche perchè è il luogo dove si può realmente essere in contatto con persone che sanno quello che fanno, sanno cos’è l’arte e a cosa serve.
L’arte serve a creare la relazione tra identità e memoria nel nostro paese. Mettere in scena qualcosa al Teatro alla Scala, cantare al Teatro alla Scala come mi è capitato da ragazzo, vuol dire entrare in una grande storia fatta di arte dove c’è una coscienza da parte di tutti su come si devono fare bene le cose. E’ un luogo di tale virtù e di tale bellezza e sono felice che in qualche modo ci sia stato un rapporto così importante tra la Scala e la Rai, trasmettere la Prima alla Scala in televisione non significa semplicemente mandare in onda uno spettacolo alla Rai ma soprattutto creare un prodotto che potesse finalmente entrare nelle case di tutti perché c’è una sorta di restituzione di un fatto così importante.
Aver inaugurato per 4 anni il Teatro alla Scala è stata un’esperienza straordinaria ma ci ha fatto fare una riflessione su quello che è il rapporto tra il palco scenico e i media, che senso ha riprendere uno spettacolo, ci siamo resi conto fin da subito e ne abbiamo parlato tanto con Alexandre Pereira e Dominique Meyer di quanto il rapporto con la televisione sia un rapporto profondamente complesso ma necessario. Dobbiamo fare in modo che le persone siano affascinate dal trovarsi in un contesto visivo nuovo, per noi era fondamentale non far vedere il palcoscenico, ma creare una grande trasfigurazione dello stesso grazie alla tecnologia e alle integrazioni virtuali, tecnologiche. Sono grato, profondamente grato alla vita”, conclude.
Paolo Donadoni, sindaco del Comune di Santa Margherita dal 2014, ha spiegato a Il Giornale d'Italia:
"Santa Margherita, ormai da otto anni e mezzo ma in particolare gli ultimi anni è evoluta sulla base di due direttrici molto precise: una è la valorizzazione del suo patrimonio ecologico e l'altra è il recupero delle sue tradizioni culturali. In particolare, i due profili si intersecano, anche perché la cultura in realtà è un modo di intendere le cose in maniera approfondita. Quindi cultura dell’ambiente, del mare, delle tradizioni e dello sport, ma la grande cornice che raccoglie tutto è la volontà di riconoscere di essere un territorio che è all’interno di due riserve naturali come il parco terrestre Marino il Portofino, che ha nella forza ambientale un suo fondamento, nella forza paesaggistica un suo valore antico ma anche attuale. Ancora oggi la città è conosciuta in tutto il mondo per la bellezza sul litorale marino, l'ambiente sta diventando sempre più la nostra connotazione fondamentale. Santa Margherita ha avuto alcuni riconoscimenti, a partire dalla Bandiera Blu ormai confermata ogni 5 anni e altri, che hanno testimoniato questo percorso in essere.
Nell'ultimo anno in particolare abbiamo cercato di portare avanti delle progettualità importanti, che richiedono tempo per essere pensate per essere messe in pratica per superare iter burocratici finalizzati ad riuscire a concentrare il tema della viabilità in un'area cornice, che esclude il litorale marino e centro storico, per poter progressivamente pensare di accogliere lì le automobili e di rendere invece una parte del centro storico visibile a livello pedonale, recuperando spazi pubblici e recuperando verde pubblico e urbano e potendo finalmente vivere il mare ascoltando il mare e non ascoltare il rumore delle macchine. L'inquinamento atmosferico deriva dalla viabilità automobilistica. Questo l'obiettivo che abbiamo da sempre ma nell'ultimo anno è più concreto, perché operazioni costruite nel tempo stanno arrivando, diciamo la fase di definizione e questo credo sia un obiettivo importante che lasceremo anche a conclusione del nostro mandato amministrativo. Magari non riusciamo a realizzare determinate opere, ma potremmo provare a contrattualizzare.
Credo che i parcheggi devono essere di più, ma in posti diversi. Non dovrebbero essere sul lungomare o nel centro storico, i parcheggi dovrebbero essere una cornice della bellezza del territorio. Per poter ripensare in maniera diversa la riqualificazione, che sia anche un uso diverso delle aree urbane. Santa Margherita ha dei problemi logistici fondamentali. Il primo è che ha una viabilità carrabile sul mare che non presenta alternative, a differenza di altre città vicine come Rapallo. Questo è un problema logistico non indifferente. Secondo, ha tutta la corona centrale, che dall’entroterra arriva al mare che è zona rossa. Come conseguenze pratiche ad esempio, c’è il fatto di non poter interrare i parcheggi. Mentre la nostra volontà è realizzare parcheggi in struttura che siano interrati o in strutture già esistenti, per non dover avere consumo del territorio. Quindi, l'obiettivo deve anche tenere conto del mezzo attraverso cui è realizzato, anche il mezzo importante.
Sicuramente siamo sostenitori della mobilità elettrica, attraverso autovetture, ma anche attraverso il Bike Sharing. Basti pensare che il sistema è stato introdotto lo scorso anno, in questa è stato fortemente potenziato ed esteso alla pedalata assistita. Un supporto attraverso l'energia elettrica per consentire di girare il territorio abbandonando il motorino o altre autovetture. Tutta la mobilità eco-sostenibile rientra nella pianificazione e nei nostri obiettivi.
Da macrocosmo a microcosmo ci vuole una percezione generale di un tema planetario. Quello dell'antropocene, vuol dire tutte le conseguenze delle attività umane negli ultimi decenni stanno alterando i criteri base, chimici e biologici. Ognuno deve fare la sua parte, i piccoli e grandi comuni devono cominciare ad assumere degli atteggiamenti virtuosi.
Lo testimonia a livello sovranazionale ad esempio il PNRR, che ha nella transizione ecologica la maggior parte dei finanziamenti al pubblico, ma soprattutto che prevede anche nelle altre fasce di finanziamento sempre la sostenibilità, l'ecosostenibilità, è diventato un po' il filo rosso che collega tutte le puntate di finanziamento da parte dell'Europa.
Penso che questo sia un dato da acquisire con molta consapevolezza. Molte volte facciamo cose che in realtà non sono sostenibili semplicemente perché c’è una mancanza di conoscenza e della necessità e della modalità attraverso cui poter fare cose in modo diverso. Credo che questa consapevolezza deve essere il punto di partenza per pensare di indirizzare tutto in maniera ecosostenibile".
Beppe Costa, Presidente e Amministratore Delegato di Costa Edutainment Spa, società che gestisce oggi a Genova il sistema integrato Acquario Village, ha spiegato a Il Giornale d'Italia:
"Progetti per l'Italia prima di tutto vorrei capire qual è la politica culturale che vogliono fare i partiti in campo delle prossime elezioni dei quali non ne stanno minimamente parlando, cioè come se la cultura e i beni culturali e turismo in Italia non esistessero nessuno dei programmi elettorali ne sta parlando. Per altro un momento in cui in teoria con i soldi del PNR stanno facendo diverse attività culturali, ristrutturando dei borghi piuttosto che delle reti di Borghi e quella è la cosa fondamentale. Quindi vorrei capire meglio con qual è il cantiere che si vuole attuare. Dall'altra parte quindi mi aspetto che ci sia un vero utilizzo positivo dei beni culturali come strumento non solo di turismo in quanto incassare un biglietto piuttosto che un gancio ma proprio che era la cultura di base e la rete di base di tante realtà oggi meno meno conosciute o piuttosto meno utilizzate in tutto questo ovviamente in maniera sostenibile.
Quindi privilegiando tutti quei progetti che permettono di non utilizzare l'automobile. Progetti per l'Italia, Genova città dei bambini e dei ragazzi, un progetto che stiamo facendo che dobbiamo realizzare, fare rete tra musei, è una rete di software e aiutare di più i privati ad investire in beni pubblici.
Bucci ha fatto un ottimo lavoro su Genova, proprio sul ponte, dimostrando le sue capacità manageriali e quindi io me lo vorrei tenere come sindaco per i prossimi 4-5 anni a Genova però credo che sia un ottimo amministratore di operatività. Lui ragiona molto più su progetti all'interno della pubblica amministrazione. Draghi non sarà sicuramente il prossimo presidente del consiglio perché sarà una persona eletta dal popolo e quindi chi avrà più voti dominerà".
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