24 Maggio 2022
Alessandro Poma Murialdo, presidente Fondazione Torlonia, a Il Giornale d'Italia:
"Il percorso espositivo nasce sulla base dello stesso progetto curatoriale messo insieme dal professor Settis e Gasparri in occasione della mostra romana, frutto della collaborazione della Fondazione con il Ministero. Nello sviluppo della tappa milanese, l’importanza dei luoghi e dei loro spazi hanno molto influenzato il risultato finale creando la possibilità sia di espandere il numero di pezzi esposti (che si arricchisce di cinque opere di grande standing fisico), sia per il dialogo che si riesce a creare tra le varie aree tutte interconnesse.
Tra le opere proposte in questa mostra c’è un sarcofago di estrema importanza che proviene dalla Via Ardeantina, che rappresenta una processione di uomini.
Ci sono altre opere importanti aggiunte in questa esposizione, una ad esempio è il Dace, già restaurata in occasione della tappa romana, ma che purtroppo non ha potuto essere esposta per via della difficolta di inserimento all’interno di spazi più ristretti.
Un’ultima opera molto importante è la Leda, che rende conto delle caratteristiche del restauro contemporaneo, lasciando, in parte, l’opera restaurata in fasi intermedie rispetto a quella finale. Questo consente di poter apprezzar il lavoro in divenire del restauro cosi come lo possiamo documentare noi nei nostri laboratori. Questo è un esempio didattico che aiuta molto la spiegazione dell’artigianato che sta dietro queste mostre."
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