24 Marzo 2022
Marilena Pirrelli, esperta d'arte, in occasione della presentazione del report “Quanto è (ri)conosciuta l’arte italiana all’estero” ha sottolineato a Il Giornale d'Italia: “E’ un anno che ci lavoriamo, la fame è venuta mangiando perché il progetto si è allargato in questo anno di studio. L’arte contemporanea è un ecosistema che ha bisogno di una struttura e di una cabina di regia. In questo studio abbiamo paragonato gli artisti contemporanei italiani con quelli di altri Paesi e abbiamo visto che gli artisti nati nel 2000, quindi quelli nati dopo il 1960, battevano in asta gli artisti francesi e tedeschi, nel 2021 i francesi come fatturato totali li superavano di 8 volte, i tedeschi di 5.”
“C’è stato un buco e una mancanza di regia. Il ministero degli esteri deve dialogare con quello della cultura per far si che gli artisti italiani vengano sostenuti. C’è da costruire un ecosistema anche in Italia.
Per noi l’arte è un dialogo, ricerca e comunità, arte di strada. Più che mai c’è bisogno di arte che metta in dialogo con altre culture e che non ritiri le opere dall’Ermitage da Roma e Milano, ma che riapra alla possibilità di scambio.
No all’embargo culturale, sono contraria. Pensiamo parimenti agli artisti ucraini e russi impegnati in una battaglia culturale di apertura e di dialogo che stanno soffrendo una chiusura e anche una censura. La cultura non deve essere censurata, poi ogni caso va analizzato. Certamente non approvo artisti che stanno sostenendo Putin”
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