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L'artista Fabrizio Fadini: "Amo Picasso e Modigliani, l'ispirazione mi giunge da tutto ciò che è stato e vive in me"

Fadini: "Credo che sia l'Esprit che fa sì che tutto si muova trovando in me un canale di Espressione unico… Esprimibile unicamente per mezzo dei miei movimenti interiori che si liberano su tela"

09 Ottobre 2025

L'artista Fabrizio Fadini: "Amo Picasso e Modigliani, l'ispirazione mi giunge da tutto ciò che è stato e vive in me"

Fabrizio Fadini

L'arte, o potremmo dire ogni forma di espressione del sé, è un mero strumento o investe la sfera cognitiva del soggetto che la opera per il doppio verso di inerire la propria dimensione intima e la propria percezione del mondo oltre alla fruizione di essa?

Certo, l’artista possiede e esercita la sfera cognitiva come se ci fosse una Musa-Coscienza-Creatrice che dirige poi tale atto generativo fintanto che l'Opera non si compia, si realizzi. Certamente chi osserva poi la realizzazione ultima, ne viene investito, e questo a seconda di quanto sia in grado di percepire, assimilare, fare proprio… A vari livelli, su piani sensibili di percezione intima. A mio modo di vedere, quella che ho chiamato Musa Creatrice necessita di Spirito calato nella Materia per generare possanza espressiva; allora si potrà avere anche sommovimento interiore, stupore.., la Musa, dunque, come un sapiente direttore di orchestra, fa crescere la musica della voce interiore dell’artista.

Cosa muove il tuo gesto artistico, cosa lo motiva e che spazio ha nella tua vita l'espressione pittorica?

Credo che sia l'Esprit che fa sì che tutto si muova trovando in me un canale di Espressione unico… Esprimibile unicamente per mezzo dei miei movimenti interiori che si liberano su tela. Come in una Danza. La metafora della danza esprime sia armonia che equilibrio, forza evocatrice e dinamismo.

Hai dei modelli, degli artisti che ti hanno ispirato e che prendi a riferimento?

Credo che l'ispirazione giunga sia da tutto ciò che è stato in me e che ancora vive in me, inclusi i miei avi, i miei genitori… E, arrivo a pensare, sino ai minerali, le rocce, le felci, agli elementi della natura in generale con le loro componenti ancestrali legate al Cosmo: una presenza che vive, pulsa come nei nostri cuori e si materializza anche in Essenza e in creatività spontanea; in mirabili opere, manufatti, musiche che sono epitome di una realtà più grande e ricca di mistero.

Ho notato che la tua pittura sembra avere un forte ascendente in quella di Picasso e Modigliani, mi sbaglio?

Sì, amo Picasso e Modigliani, ma non solo, mi piacciono Leger, Matisse; apprezzo l'arte greca, romana, le sculture, l’ingegno nella gestione dello spazio all’interno delle opere architettoniche. Diciamo che la mia è una incessante ricerca mossa da intrinseca curiosità. Vorrei anche ricordare Niki de Saint Phalle: nella sua visione dell’arte mi trovo perfettamente a mio agio, adoro ciò che ha realizzato, ha un forte impatto su di me. Ma potrei anche citare l'arte etrusca, egizia... Ripeto: modi diversi di interpretare lo spazio.

La tua arte sembra sospesa tra l'elemento concettuale e quello figurativo tipico dell'imitazione della natura di stampo platonico; quale di questi due elementi prevale?

Non è facile rispondere a questa domanda, per me, potrei dire che in parte è concettuale, ma non solo, direi intuitiva.

Cos'è per te l'armonia? È solo canone e equilibrio o può comprendere caos e dismisura?

L'armonia è un qualcosa di sublime, uno stato di beatitudine, bellezza, amore, sentimenti, musica che crea strutture: basti osservare la Natura, è un ordine che si manifesta e che, come dice Battiato, “obbedisce all'Amore", a certe leggi del Creato. In ciò risiede l'Armonia che genera anche Poesia. Sublimi espressioni della dimensione interiore, visuali non ordinarie, di chi si fa interprete di un’arte tale da suscitare qualcosa che risuona con quello che vedo come un ordine cosmico. Naturalmente in esso non vivono solo canone e equilibrio, armonia e bellezza, ma anche eccesso e squilibrio, caos e disordine. Il punto è che l’arte si fa interprete anche dell’inesprimibile, dell’ineffabile, e per farlo deve essere totale.

Di Massimo Triolo                                                   

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