28 Ottobre 2025
Tensione all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove un gruppo di attivisti pro Palestina ha interrotto un incontro-dibattito sulle prospettive di pace al quale partecipava l’ex parlamentare del Pd Emanuele Fiano. I contestatori, circa una quarantina, hanno fatto irruzione nell’aula esponendo striscioni e cartelli con slogan come “fuori i sionisti dall’università”, costringendo gli organizzatori a interrompere l’assemblea. L’iniziativa era promossa dall’associazione “Futura” in collaborazione con la Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace.
Nei giorni precedenti il “Fronte gioventù comunista” aveva annunciato una manifestazione “contro i sionisti nell’università”. “I ragazzi che avevano organizzato il nostro incontro – ha riferito Emanuele Fiano – avevano deciso di spostare la sede. Abbiamo fatto una mezz’ora con domande e risposte, quando una quarantina di ragazzi con striscioni e cartelli sono entrati e hanno detto che non mi avrebbero fatto più parlare. Ho provato in tutti i modi a continuare, ma hanno continuato a parlare e a dire su di me falsità. Il principio fascista che hanno loro in mente è che chi non ha idee come le loro non deve parlare”.
Visibilmente provato, l’ex deputato dem ha aggiunto: “Sono scioccato: l’ultima volta che hanno espulso un Fiano da un luogo di studio è stato nel ’38, con mio padre”.
Parole che hanno suscitato ampia solidarietà trasversale dal mondo politico. Da Piero Fassino a Simona Malpezzi e Beppe Provenzano, fino a Carlo Calenda e Gianmarco Centinaio, in molti hanno espresso vicinanza a Fiano. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha manifestato solidarietà, pur osservando che “almeno in questo caso citare il fascismo come principio guida per i pro Pal è un po’ azzardato. Forse riservare al fascismo le indubbie colpe storiche verso gli ebrei italiani, e chiamare invece col loro nome le idee che ispirano oggi i pro Pal sarebbe più onesto e opportuno”, ha aggiunto.
Vicinanza a Fiano è arrivata anche dal ministro dell’Università Anna Maria Bernini, che ha ricordato come “quando si impedisce un dibattito in un’università, si colpisce al cuore la democrazia. Il confronto è la linfa vitale di ogni comunità libera. Zittire qualcuno significa spegnere una parte di quella libertà che appartiene a tutti”.
Sulla stessa linea la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando: “È inaccettabile quanto è avvenuto a Venezia. Non ci può essere nessuno spazio per intolleranza, violenza e antisemitismo nelle università, che devono essere spazi aperti al confronto democratico”.
Anche il Comune di Venezia ha preso posizione. L’assessore all’Università, Paola Mar, ha sottolineato che “quanto accaduto oggi a Ca’ Foscari è grave e inaccettabile. Impedire a una persona di parlare, a maggior ragione nel contesto di un’università, è una forma di aggressione, seppure verbale, che contraddice la storia e l’identità di Venezia: una città fondata sulla libertà, sul confronto e sul rispetto reciproco”.
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